Dnipro, bugie di Mosca. "Non colpiamo i civili". Zelensky: "Russi codardi"

Si aggrava il bilancio dell'attacco: 40 le vittime. Allarme dagli Usa: "Presto una nuova offensiva"

Dnipro, bugie di Mosca. "Non colpiamo i civili". Zelensky: "Russi codardi"

Sono almeno 40 le vittime dell'attacco dell'altro giorno a Dnipro, dove un missile russo ha sventrato un condominio facendo strage di civili. Il bilancio è destinato ad aggravarsi visto che sono più di 100 le persone ferite di cui alcune in gravi condizioni. Un attacco, l'ennesimo, che ha sconvolto l'opinione pubblica mondiale. E se in un primo momento Putin se ne era uscito con un «tutto procede come pianificato», adesso la Russia cerca di prendere le distanze. «Le forze armate di Mosca non colpiscono edifici residenziali», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, provando un estremo e quasi ridicolo tentativo di scagionarsi, anzi accusando la contraerea ucraina che avrebbe deviato il missile. Di contro i servizi di sicurezza ucraini avrebbero già identificato i responsabili e pubblicato i loro nomi. «Sono state coinvolte diverse dozzine di militari del Paese aggressore», una dozzina i nomi resi pubblici. Confermato anche che l'arma utilizzata è stato un missile da crociera Kh-22. «Era destinato alle battaglie navali, invece è stato usato contro i civili», ha tuonato monsignor Sviatoslav Shevchuk, capo dei greco-cattolici ucraini.

E proprio il tema delle armi, quelle che ci sono e quelle che ci saranno a breve, rimane centrale. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg conferma: «I recenti impegni per l'equipaggiamento bellico pesante sono importanti e mi aspetto di più nel prossimo futuro», ha detto, mentre è iniziato il trasferimento in Polonia di tre sistemi missilistici Patriot forniti dalla Germania. In attesa dell'arrivo di quelli americani, saranno usati per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche ucraine vicino al confine con la Polonia. Mezzi fondamentali, che si sommano ai carri armati pesanti forniti da Regno Unito (ieri l'ufficializzazione con un video pubblicato su Twitter) e che stanno mandando su tutte le furie il Cremlino. «Le forniture occidentali di mezzi pesanti all'Ucraina non riusciranno a cambiare la situazione sul terreno. Questi carri armati bruciano e continueranno a bruciare», ha detto Peskov. Mosca, intanto, ha prodotto le prime testate nucleari per il super-siluro Poseidon, che saranno dispiegati sul sottomarino nucleare Belgorod. Secondo fonti russe, il siluro noto come «arma dell'apocalisse», può colpire il bersaglio a una distanza di centinaia di chilometri e lasciare conseguenze per anni.

Una minaccia per l'Europa e il mondo intero con l'istituto per lo studio della guerra che avvisa: «Probabile che il Cremlino stia preparando un'azione strategica decisiva nei prossimi sei mesi per riprendere l'iniziativa e porre fine ai successi operativi ucraini». Secondo il think tank americano, la Russia vorrebbe trasformare l'invasione dell'Ucraina in una grande guerra ancora più estesa, motivo per cui «gli alleati occidentali dovranno continuare a sostenere l'Ucraina nel lungo periodo». Dello stesso avviso anche il presidente ucraino Zelensky. «Abbiamo raccolto informazioni su probabili future azioni. Non ignoriamo il fatto che il nemico preparerà nuovi attacchi missilistici, stiamo sviluppando contromisure più efficaci», ha detto, criticando anche il silenzio del popolo russo definendolo «codardo», dimenticando però la scure della repressione per chiunque si azzardi a criticare il regime a Mosca e dintorni.

In questo contesto sembra quasi surreale l'ennesima iniziativa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che in un colloquio con Putin ha ribadito la disponibilità del governo di Ankara a mediare per raggiungere quella che viene definita «una pace duratura».

L'unico passo avanti credibile, potrebbe essere quello per imbastire un altro scambio di prigionieri di guerra tra Mosca e Kiev «Soprattutto quelli feriti», si legge in una nota di Ankara. Perché al momento, un dialogo che porti alla pace, sembra davvero impossibile.

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