Politica

Dal docente esperto al docente stabilmente incentivato: scoppia la polemica

Modificata la norma sulla scuola voluta dal ministro Bianchi

Dal docente esperto al docente stabilmente incentivato

Alla fine è stata cancellata dal Senato nel decreto Aiuti Bis la figura del “docento esperto” che aveva fatto insorgere i sindacati degli insegnanti. Ma a quanto pare si tratta più di una modifica più semantica che sostanziale: dal docente esperto si passa al "docente stabilmente incentivato".

La norma infatti, come aveva chiarito il ministro Bianchi di cui portava la firma, era stata voluta dalla Commissione Europea che da tempo chiede all’Italia di introdurre una carriera per i docenti. E senza la quale sono a rischio i fondi del Pnrr per la scuola.

La norma introdotta dal ministro Bianchi prevedeva per i docenti di ruolo che dopo tre percorsi formativi triennali consecutivi potessero maturare il diritto ad un assegno di 5.650 euro annui lordi. Assumere questo ruolo non avrebbe comportato nuove o diverse funzioni oltre a quelle già tipiche dell’insegnamento. C’era però il vincolo di restare nella stessa scuola per tre anni a partire dal conseguimento della qualifica. La riforma consentiva di istituire, a regime, un contingente di 32mila docenti esperti (8.000 l’anno), creando così una media di 4 docenti esperti per istituto. Tutto sarebbe partito dal 2032.

Ma i sindacati sono insorti, chiedendo subito un aumento di stipendio per tutti. Il Pd ha promesso di presentare emendamenti per sopprimere la norma. In sostanza però ieri è stata solo modificata. Tolta la qualifica di “docente esperto”, ora si prevede per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo triennale con valutazione positiva la possibilità di “essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva”.

L’incentivo dovrà essere inquadrato all’interno di una progressione di carriera stabilita in sede contrattuale. Resta la previsione dell’assegno premiale pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento, ovvero il 15% in più in busta paga. E’ stato eliminato il precedente passaggio secondo cui al docente esperto non spetterebbero “nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento” lasciando quindi aperta la strada ad una vera e propria revisione del profilo professionale del docente. Viene detto in modo esplicito che si debba aprire ad una possibile “carriera professionale” e quindi è stata introdotta l’idea di istituire una vera e propria progressione di carriera che, dovrà essere stabilita in sede contrattuale.

E che si possa aprire ad una possibile “carriera professionale” viene detto in modo esplicito.

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