La domenica dei bambini boomerang per il governo

Troppe irregolarità, rischio di ricadute

La domenica dei bambini boomerang per il governo

Potrebbe essere stato l'ennesimo errore inanellato dal Governo Sánchez permettere di uscire di casa a quasi sette milioni di minori, fino a 14 anni. Il «domingo de los niños», la domenica dedicata ai bambini, intrappolati da cinque settimane tra le mura di casa, rischia di diventare un boomerang per l'esecutivo socialista-Podemos.

Le regole erano severe, ma poco chiare: massimo un'ora d'aria con un massimo di tre bambini per adulto; distanze di un metro e mezzo ma non le mascherine; permesso giocare a un massimo di mille metri da casa, ai giardinetti più prossimi e disponibili. E in attesa di conoscere il numero d'infrazioni commesse domenica, ci sono le foto a denunciare numerose irregolarità. Quattordicenni che giocano a calcio in squadra da sette, dodicenni che fanno capannello coi telefonini, altri che lottano sui prati, che corrono in mezzo ad adulti e compagni di scuola, il cui entusiasmo nel ritrovarsi, ha cancellato in un attimo le raccomandazioni dei genitori. «Se non ci fossero gli adulti con le mascherine e i guanti, sembrerebbe una domenica qualsiasi di primavera prima dell'emergenza virus», commenta El Mundo, che si chiede come sia possibile controllare e disciplinare un'ondata di minori con la voglia matta di correre e saltare, dopo giorni passati al chiuso? La campagna social via Twitter #irresponsables, epiteto rivolto a Sánchez e compagni, sale ai primi posti. «Tra una decina di giorni scopriremo se i nostri minori sono rimasti contagiati o no - spiega un virologo dell'Hospital La Princesa di Madrid -. Ma a giudicare dalle immagini, appare certo che le distanze non sono state rispettate e nemmeno il divieto ai giochi collettivi, i più rischiosi per minori e adulti».

Così mentre si consumavano partite di calcio e basket, e i più piccoli si scambiavano i giochi e baci ai giardinetti come se nulla fosse, Fernando Grande-Marlaska, ministro degli Interni, ieri metteva le mani avanti, dicendo che «se qualcuno ha commesso delle violazioni, l'intera società ne pagherà a breve le conseguenze in caso di nuovi contagi ed eventuali vittime».

Intanto l'avvocato madrileno Víctor Vallaredes sta preparando una «class action» con le firme di oltre diecimila spagnoli per portare in tribunale il premier Sánchez e il suo governo con l'accusa di omicidio colposo per aver permesso le affollatissime manifestazioni dell'8 marzo, benché il Covid-19 già stesse serpeggiando e uccidendo nella penisola iberica.

E se i minori da domenica giocano un'ora al giorno all'esterno, rimangono proibite agli adulti le attività sportive

all'aperto, almeno fino a 10 maggio, quando si avvierà la seconda fase. Da otto giorni il numero dei contagi e delle vittime è in calo: gli infettati totali sono 229.422, di questi 120.832 sono guariti. I morti sono 23.521.

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