Coronavirus

Don green pass ci ripensa: "Siamo tutti figli di Dio", anche i non vaccinati

Il prete lucano aveva chiesto ai fedeli No Vax di non andare in parrocchia

Don green pass ci ripensa e riapre la chiesa "Siamo tutti figli di Dio", anche i non vaccinati

«Quante volte figliolo?». Anzi, Figliuolo. La nuova frontiera della «confessione» sul numero dei vaccini inoculati (prima dose, seconda dose, nessuna dose) si gioca sul filo di una vocale: la «u». E una conversione - a «u», appunto - l'ha fatta quel sant'uomo di don Pasquale Giordano: giovane e stimato parroco dell'ammiratissima chiesa Mater Ecclesiae di Bernalda, a pochi chilometri da Matera, celeberrima Città dei Sassi. E un «sasso» (metaforicamente parlando) ha rischiato di colpire in fronte il bravo don Pasquale, «reo» di aver scritto sulla sua pagina social in veste di influencer al servizio della Divina Provvidenza, un post (poi rimosso) di comune buon senso, scambiato però per qualcos'altro. Ma qual è il messaggio dello «scandalo» che ha scatenato, addirittura, una «polemica nazionale»? «Dato il diffondersi del contagio da Covid 19 - aveva chattato don Giordano (pure i sacerdoti chattano che è un piacere) -, esorto caldamente, soprattutto i ragazzi e i giovani, a effettuare il tampone di verifica e ad aderire alla campagna vaccinale che si terrà nei prossimi giorni. Per l'accesso in chiesa e negli spazi della parrocchia è gradito un riscontro di un tampone recente o del vaccino. Per garantire sicurezza alle persone più fragili che frequentano la Chiesa chiedo gentilmente a chi non ha intenzione né di fare il tampone né di vaccinarsi di astenersi dal venire in parrocchia. È carità cristiana tutelare la propria e l'altrui salute». Una predica sì-vax, se vogliamo, più moderata di quella impartitaci l'altro giorno a reti unificate da don Mario Draghi che, per esprimere lo stesso concetto, l'ha messa giù molto più dura, tirando in ballo perfino «morti» e «assassini». Ma mentre il celebre don Draghi, all'indomani della scomunica contro gli scettici del vaccino, è stato santificato come un Papa, l'anonimo don Giordano è stato demonizzato come un Savonarola.

A metterci lo zampino, più che il diavolo, è stata la stampa con titoli più o meno di questo tenore: «Don Green Pass caccia dalla chiesa le pecorelle non vaccinate». A parte il fatto che il sacerdote bernaldese non ha «cacciato» proprio nessuno - tantomeno le «pecorelle» (smarrite o non immunizzate, non fa differenza) -, va precisato che le porte della Mater Ecclesiae sono rimaste sempre aperte a tutti in nome del principio ecumenico secondo cui «siamo tutti figli del Signore».

A 48 ore dalla bufera che l'ha investito, don Giordano si è rifugiato in un religioso silenzio. Le sue ultime parole, rilasciate alle agenzie, recitano così: «Credo che non sia stata data un'interpretazione corretta alle mie parole. Proprio a tutela di chi non è vaccinato, quindi è più fragile, che ho scritto il messaggio».

E a chi lo accusa di voler imporre la «dittatura sanitaria» anche in chiesa, don Giordano al termine di ogni celebrazione risponde eucaristicamente: «La messa è finita, andate in pace».

A vaccinarvi, possibilmente.

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