New York Donald Trump senza freni: il presidente americano lancia un'offensiva a 360 gradi dall'aborto all'ambiente, passando per l'immigrazione, e infrange il suo record personale su Twitter da quando è alla Casa Bianca. Mentre a Washington continua il processo d'impeachment nel Senato a maggioranza repubblicana, Trump si scatena sul sito di microblogging pubblicando 142 tweet e retweet in 24 ore (il primato precedente, lo scorso dicembre, era di 123 messaggi). Secondo il sito Factba.se, che monitora la presenza online del Commander in Chief, The Donald ha iniziato a twittare poco dopo la mezzanotte americana quando a Davos, dove si trovava per il World Economic Forum, erano le sei di mattina. Nel giro di un'ora aveva postato 41 messaggi, uno ogni 88 secondi. Due gli argomenti principali: il suo successo a Davos e l'impeachment. Poi l'accordo commerciale con la Cina.
Ieri mattina, invece, ha preso di mira uno dei suoi potenziali rivali per la corsa alla Casa Bianca, il candidato alle primarie dem ed ex sindaco di New York Michael Bloomberg. La campagna di «mini Mike» è «senza speranza»: «Se perderà alle primarie dice che spenderà soldi per aiutare chiunque dei dem otterrà la nomination. Quando perderà, spenderà ben poco su questi clown perché si considererà il clown migliore di tutti, e avrà ragione». Ma il presidente non si è limitato a scatenare la sua furia su Twitter, poiché nel lasso di poco più di ventiquattr'ore ha lanciato diverse iniziative su temi cari alla sua base. Anzitutto, ha annunciato a sorpresa la sua partecipazione alla marcia anti-aborto organizzata oggi da March for Life al National Mall di Washington. Sarà il primo presidente Usa a prendere parte di persona all'evento, che si svolge dal 1974. Pur non essendo particolarmente vicino alla destra religiosa (a differenza del suo vice Mike Pence, che è intervenuto alla marcia l'anno scorso), Trump è consapevole dell'importanza dell'appoggio degli evangelici per le elezioni del prossimo novembre. Inoltre, è sceso in campo per sostenere i produttori agricoli degli Usa, dicendosi pronto a mettere mano ad alcune misure a difesa del clima per promuovere le loro istanze. Si tratta dell'eliminazione - che sarà attuata nelle prossime settimane - delle protezioni ambientali per corsi d'acqua, paludi e altri bacini idrici, con l'obiettivo di aiutare agricoltori, produttori di combustibili fossili e sviluppatori immobiliari, i quali ritengono che le regole dell'era Obama comportano per loro oneri gravosi e inutili. Trump ritiene la direttiva «orribile», «distruttiva», e «uno dei regolamenti più ridicoli di tutti».
Infine, la Casa Bianca ha varato una stretta sullo ius soli, ufficializzando che da oggi il Dipartimento di Stato non rilascerà più visti temporanei (B-1/B-2) agli stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti per il cosiddetto «turismo delle nascite», ossia la prassi di viaggiare nel paese per garantire la cittadinanza automatica ai bambini nati sul suolo americano. Una modifica definita «necessaria per aumentare la sicurezza nazionale e l'integrità del sistema immigrazione».
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