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Parigi «L'idea è rendere fantastico l'ordinario» dice Pierpaolo Piccioli poco prima di far sfilare la collezione Valentino per la prossima estate nel salone principale del liceo Carnot. È la location giusta per una sfilata magistrale che trova il filo conduttore tra un poema cavalleresco e il genere fantasy in generale, tra la luna (intesa come luogo fisico da cui si vede la terra con un'altra prospettiva) e lo sportswear che, a detta dello stilista, è «il nuovo giorno». Da questo mare magnum di cose apparentemente lontane nasce un lavoro di primissimo ordine sui caposaldi del guardaroba moderno (dal trench al parka, dai bermuda ai calzoni cargo, dalle décolleté alle sneaker) visti attraverso una lente fantastica che sovrappone il bello e il glamour alla realtà. Tutte le modelle indossano la versione lussuosa e in velluto di un reggiseno da palestra. Su questo indumento nobilitato a suo tempo da Norma Kamali si appoggiano le onnipresenti canotte da basket che dettano la linea a tutti gli abiti e alle maglie che luccicano con sofisticata discrezione sui bermuda di suede oppure sui nuovi pantaloni cargo con le tasche impunturate da ricami di cristallo. Inevitabile pensare agli anni Ottanta anche per via della colonna sonora con Grace Jones che canta Slave to the Rirhm e La vie en rose, ma le nuove canotte diventano abiti lunghi (uno più bello dell'altro) con fantasmagorici ricami di fiori e creature fantastiche in cristallo, fili di seta, pelle e velluto. Uno riprende addirittura le illustrazioni del Dorè per l'Orlando Furioso, ma ancor più incantevoli sono i parka coperti da paillette trasparenti oppure il trench di seta con una nuova costruzione. Tra gli accessori ci sono sneakers incrociate con le calze da sub e poi coperte da ricami, décolleté in materiale tecnico da sport con ingabbiato un tacco a spillo nel plexiglass, borse imbottite e poi borchiate: una fantasilandia dello sport. In più (perché c'è sempre un più con Valentino e anche i fatturati supereranno il miliardo e 111 milioni di euro del 2016) c'è una capsule di 10 pezzi battezzati Very Valentino perché contengono tutti gli ingredienti storici del brand: il rosso, i piccoli tubini bianchi o neri dal taglio magistrale, la corsa dei volant sul rosa e dei fiocchi dappertutto. Valentino in persona con Carla Bruni e Giancarlo Giammetti guida la standing ovation meritata come non mai.
Invece da Givenchy che sfila nell'atrio centrale della corte di giustizia francese, poco lontano dal cortile dove Dreyfuss lanciò il suo «J'accuse», scattano commenti al vetriolo sul debutto di Clare Waight Keller alla direzione artistica del marchio al posto di Riccardo Tisci. «Lui dovrebbe chiederle i danni» dicono in tanti davanti alla pedestre ricerca d'archivio che si ferma alla blusa Bettina e allo stile parisienne di Hubert de Givenchy dimenticando l'eleganza gotica e dark degli ultimi anni. Troppe, inoltre, le uscite da uomo, una più improbabile dell'altra. Interessante come sempre il lavoro di Phoebe Philo da Celine. Certo con quei capi così oversize una rischia anche di sembrare un armadio a quattro ante, ma le tendenze di stagione ci sono tutte (il plissè asimmetrico, le frange, gli abiti sottoveste, i parka e i trench) e gli accessori sono tutti speciali anche se sono insensate le nappine chilometriche sulle scarpe maschili. Normale e quindi molto speciale la collezione creata da Johnny Johansson per il marchio Acne Studio che ha un eccezionale rapporto qualità-prezzo. Qui l'idea di fondo è far sembrare tutto in plastica quando invece si tratta di jersey con un trattamento speciale. Colori bellissimi, di nuovo frange dappertutto e allure sportiva in chiave glamour completano un'immagine contemporanea. Da DROme è tutto in pelle superleggera, lavabile e con effetti speciali tipo il crochet di nappa perché la designer, Marianna Rosati, ha questo nobile materiale nel DNA. Suo padre, infatti, è un imprenditore toscano specializzato in abbigliamento di pelle. Brava lei ad aver trovato una chiave nuova e modaiola per portare questa abilità artigiana nel mondo.
Si torna a Fantasilandia con la sfilata di Vivienne Westwood e Andreas Kronthaler che l'estate scorsa sono andati in Austria che per lui è casa e da qui hanno riportato l'idea dell'abito tirolese e di quelli fatti con i foulard dalle stampe
bucoliche. Questa nuova Sissi, simpatica da morire e accompagnata da fustacchioni con strambi pantaloni anatomici, porta sensazionali sneakers e tutta l'irriverenza necessaria per vivere la moda senza finire in manicomio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.