La partita sulle unioni civili che si apprestano a giocare Ncd da una parte e Cinque stelle dall'altra rischia di essere simile e speculare. Al di là delle pubbliche dichiarazioni e delle presenze di oggi al Family day, infatti, quel che davvero conta è che nel segreto dell'urna sia gli uni sia gli altri possono fare esattamente il contrario di quello che dicono. I centristi di Angelino Alfano perché - andati all'incasso con il rimpasto di governo che li ha visti mattatori di poltrone - non hanno interesse alcuno a mettere i bastoni tra le ruote a Matteo Renzi, consapevoli - peraltro - che un eventuale passo falso dell'esecutivo su una materia tanto delicata potrebbe avere conseguenze imprevedibili. I grillini, d'altro canto, pur avendo annunciato il loro voto favorevole - «se il ddl Cirinnà non verrà stravolto nella parte sulle adozioni» - potrebbero avere invece la tentazione di usare i voti segreti per sgambettare il governo, facendo ricadere la colpa sull'ala cattolica del Pd e su Ncd. Una linea di condotta, racconta chi conosce bene il mondo dei Cinque stelle, che troverebbe un qualche fondamento anche nella composizione del gruppo parlamentare di Palazzo Madama. Nelle espulsioni e fuoriuscite che si sono succedute in questi tre anni di legislatura, infatti, ad andar via sarebbe stata soprattutto la componente per così dire «di sinistra», così che il comune sentire di una parte dei senatori pentastellati non è poi così lontano dalla piazza del Family day, almeno per quanto riguarda la stepchild adoption. Non a caso, alla riunione del comitato dei «Parlamentari per la famiglia» che si è tenuta due settimane fa parteciparono almeno tre esponenti dei Cinque stelle.Altrettanto politico - anche se decisamente più opportunistico - è il ragionamento di Alfano & Co.
D'altra parte, era quasi un anno che Ncd aspettava un risarcimento dopo l'addio di Maurizio Lupi al pesantissimo ministero delle Infrastrutture e il menù che Renzi ha servito al tavolo dei centristi è stato di tutto rispetto, a partire dalla promozione di Enrico Costa a ministro degli Affari regionali. Con delega alla Famiglia, per giunta. Così che Ncd la possa sbandierare fiera, in contrapposizione al provvedimento sulle unioni civili che, ovviamente, i centristi hanno subito e mai avrebbero voluto. Questo, almeno, lo storytelling alfaniano. Un po' azzardato, visto che chiunque conosce le cose della politica sa bene che quando un partito di maggioranza vuole opporsi a un disegno di legge lo fa alzando le barricate e minacciando l'uscita dal governo. Cosa a cui Alfano non pensa affatto, tanto che proprio ieri hanno giurato sia il neo ministro Costa che i quattro nuovi sottosegretari centristi. Più saldamente agganciato al governo, insomma, Ncd non potrebbe essere. Al punto che anche ieri, alla vigilia del Family day, non c'era un solo esponente centrista che si accalorasse nel criticare il ddl sulle unioni civili. Il testo arriverà nell'aula del Senato martedì, quando si voteranno le pregiudiziali di costituzionalità e si inizierà a capire come hanno intenzione di muoversi i partiti.
Ma ormai quasi nessuno dubita che nei voti segreti Renzi porti a casa anche l'appoggio di Ncd. Tanto che pure la solitamente prudente Maria Elena Boschi non esita a mostrarsi ottimista. «Sì, oggi pensiamo di poter avere una legge sulle unioni civili», butta lì il ministro delle Riforme.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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