Il (doppio) stile elisabettiano secondo Curiel

RomaAbiti regali, dalle maniche che si gonfiano sulle spalle, dalla vita allungata e dalle gorgiere in pizzo. In bronzo, rosso e nero è il lusso dei Tudor, reinterpretato per il Terzo Millennio da Raffaella Curiel.

«Roma voleva scimmiottare Milano e Parigi. Ora le è stato affidato il settore dei giovani emergenti, su cui si dovrà lavorare», dice il viceministro dello Sviluppo Carlo Calenda. La capitale enfatizza la sua vocazione di talent scout alla ricerca di nuovi creativi, ma è affidata alla storica maison milanese della Curiel l'apertura della kermesse di AltaRoma, che per quest'edizione sceglie come sede il Palazzo delle Esposizioni dove sono in mostra le opere del grande fotografo David La Chapelle. Il giorno dopo un altra grande maison, quella di Renato Balestra, presenta la collezione nell'atelier di Prati, mentre la moda entra per la prima volta nella Galleria Borghese con la bellissima mostra dello «scultore soffice» dei tessuti Azzedine Alaïa, inaugurata con un gala per 200 ospiti doc, dalla famiglia De Rothschild alla coppia Massimiliano e Doriana Fuksas, da Laura e Lavinia Biagiotti a Carlo Capasam ai creativi di Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli.

La collezione che la Curiel dedica alla regina Elisabetta II per i suoi 90 anni portati con stile ed equilibrio, ritorna ai tempi dell'altra Elisabetta, al '600 di Shakespeare. «Mi ha colpito di quel periodo storico - spiega la sarta - anche il grande lusso dei tessuti e dei gioielli, la varietà e la preziosità delle lane importate dal Marocco e dalla Persia, dei velluti e delle sete damascate che arrivavano da Venezia». In prima fila c'è l'affezionata Clio Napolitano, accanto alla presidente di AltaRoma Silvia Venturini Fendi, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al veneziano Matteo Corvino, architetto di grandi eventi internazionali.

Dopo i tailleur «curiellini» scolpiti, i giacchini avvitati di pelle nera traforata e gli abiti da sera bordati di pelliccia e perle, chiude la sposa, che ha una larga gonna con disegni stampati di animali, dagli unicorni ai pavoni, sotto il busto profilato da pietre rosso rubino birmano.

Nella quattro giorni di sfilate fino al 13 luglio sono in calendario griffe che si sono già fatte conoscere come Ettore Bilotta, Luigi Borbone, Sabrina Persechino e Rani Zahkem. Originale anche la performance di Anton Giulio Grande, che presenta le sue dame sexy tra le preziose antichità della Galleria d'Arte Benucci di via del Babuino.

Diverse sono le iniziative dedicate a giovani talenti, come il progetto «5+5», in collaborazione con Vogue Italia, in cui talenti affermati scelgono quelli emergenti e l'undicesimo appuntamento con il concorso «Who is on Next?».

Ci sono le sfilate di Alta Roma e le controsfilate a Villa Torlonia organizzate dalla storica della moda Mara Parmegiani.

Le apre l'ex braccio destro di Fausto Sarli, Carlo Alberto Terranova, con una collezione decicata alle Muse del cinema italiano d'essai come Silvana Mangano. E per la griffe Newland torna in passerella dopo tre anni, la top model Alona, musa prediletta del maestro Sarli, con un abito glamour dalla linea a spirale.

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