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Il doppiopesismo di Lerner: difende Sofri e bastona De Gennaro

Sul suo blog il giornalista difende l'ex leader di Lotta Continua. Ma poco fa chiedeva un passo indietro a Giovanni De Gennaro

Il doppiopesismo di Lerner: difende Sofri e bastona De Gennaro

Il doppiopesismo è uno sport molto praticato a sinistra. Gad Lerner, poi, è uno di quelli che si allena ogni giorno per risultare sempre il migliore. Quando deve giudicare gli errori di personaggi noti alla cronaca, infatti, si adopera alacremente a perdonare i sinistri e a maledire quelli che considera di destra.

Lerner lo ha fatto anche oggi. Dal suo pulpito quotidiano, il suo blog, è entrato nella questione della nomina che il ministero della Giustizia aveva proposto ad Adriano Sofri come consulente del governo per la questione prigioni. La predica, è ovvio, è nel segno della misericordia. Sofri - dice Gad - avrebbe fatto bene ad accettare, perché "conosce bene le prigioni, per aver trascorso dietro le sbarre oltre un decennio della sua vita". Contro l'ex leader di Lotta Continua sarebbe stato calato l'ennesimo anatema che gli impedisce di ottenere questo "riconoscimento di una competenza maturata" durante la prigionia. Lerner non ci sta. Considera le polemiche scoppiate a seguito dell'annuncio della nomina come un'offesa, una "ostilità alla memoria" ed una pratica di "conformismo" che esplode ogni qual volta si nomina il nome di Sofri.

Ops. Anche noi stiamo cadendo in questa pratica di conformismo. Lerner ci perdoni, ma il supporto alla nomina di Sofri puzza di doppiopesismo. Sta a significare, infatti, che la condanna dell'ex militante comunsita debba essere dimenticata, e che quindi lui sia riabilitato completamente, tanto da poter aspirare a incarichi pubblici. "È bastata la parola 'nomina' - lamenta Lerner - per far scattare la pulsione di scomunica" su Sofri.

Quando però nel luglio del 2013 il governo Letta nominò Giovanni De Gennaro presidente di Finmeccanica, dal blog Lernern fece scattare la sua condanna. In aggiunta, quando la corte europea nell'aprile di quest'anno ha condannato l'Italia per il reato di tortura riguardo i fatti alla scuola Diaz al G8 di Genova del 2001, Lerner chiese ripetutamente le dimissioni del superpoliziotto. "De Gennaro - disse - è il volto di un potere poliziesco sfregiato dall'abuso di potere". Per questo modivo, dunque, indegno di ottenere un incarico pubblico.

Eppure, mentre Sofri è stato condannato a 22 anni di carcere come mandante dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, De Gennaro è stato assolto definitivamente "perché il fatto non sussiste".

Dal suo blog, Lerner dispensa patentini di agibilità e decenza pubblica. Sofri può averlo. A De Gennaro, invece - poliziotto che tra le altre cose ha collaborato con Giovanni Falcone nella lotta contro la mafia - non può essere perdonata una colpa che non ha commesso.

Nessuna sopresa: nel doppopesismo Lerner è un campione.

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