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Draghi auspica stabilità. E lancia il patto sociale per la crescita duratura

Il premier lascia intendere ai partiti che non vuole turbolenze in vista del voto per il Colle.

Draghi auspica stabilità. E lancia il patto sociale per la crescita duratura

Rivendica i risultati ottenuti soprattutto sul fronte della lotta alla pandemia, fa il punto sulla situazione economica e lancia un Patto per l'Italia «dal quale nessuno può chiamarsi fuori». Mario Draghi parla davanti all'assemblea di Confindustria, finalmente riunitasi in un'atmosfera di quasi normalità al Palazzetto dello sport di Roma. Il premier interviene dopo il discorso di apertura del presidente degli industriali Carlo Bonomi, un accorato appello all'ex numero della Bce affinché «continui a lungo la sua attuale esperienza». Parole seguite da una standing ovation della platea, più che mai convinta che Draghi sia l'uomo giusto al posto giusto. Il messaggio è chiaro: è bene che a gennaio Draghi non si faccia sedurre dalle sirene del Quirinale e che resti invece a Palazzo Chigi.
Il premier è evidentemente a suo agio, in sintonia con gli appelli di Confindustria che chiede ai partiti di «non attentare alla coesione del governo». Difficile non leggere in questa chiave l'invito dell'ex banchiere centrale a sottoscrivere una sorta di Patto per l'Italia: fare di tutto per non mettere a rischio le riforme legate al Pnrr e aprire una nuova stagione di relazioni sindacali con un «patto economico, produttivo e sociale del Paese». Un appello all'unità, con un messaggio piuttosto chiaro ai partiti che sostengono la maggioranza: la priorità è la stabilità, quindi l'auspicio è che non ci siano turbolenze né dopo la tornata amministrativa né, soprattutto, dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica che a inizio anno rischia di essere uno spartiacque decisivo.
Draghi parla e ragione in una prospettiva di lungo periodo, come a lasciare intendere che il suo lavoro a Palazzo Chigi è ancora lungo. «Un governo che cerca di non fare danni - spiega - è già molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie e il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio». D'altra parte, è la convinzione del presidente del Consiglio, è proprio quando «cambia l'intero quadro di riferimento politico, economico e sociale» che «occorre essere più uniti» per «non aggiungere incertezza interna a quella esterna». Quindi l'invito a far quadrato per un Patto per l'Italia «dal quale nessuno può chiamarsi fuori». E aggiunge: «Ci sono tantissime cose di cui discutiamo continuamente che possono essere materia di questo patto. La definisco una prospettiva economica condivisa. Bisogna mettersi seduti tutti insieme».
Draghi parla anche delle previsioni economiche. «Quelle che presenteremo a giorni - spiega - stimano per quest'anno una crescita intorno al 6%». La sfida, spiega, è che la ripresa sia duratura e sostenibile. Poi, un accenno all'emergenza Covid, con un certo ottimismo visto che - ricorda - l'Italia è vicina all'obiettivo dell'80% di vaccinati entro settembre. «Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio dice Draghi potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore, ad esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura».
Infine, il premier si sofferma sul tema dei rincari delle bollette. E assicura che «il governo è impegnato a trovare soluzioni immediate» all'aumento dei costi energetici. In assenza di un intervento del governo, spiega, nel prossimo trimestre il prezzo dell'elettricità potrebbe salire del 40% e quello del gas del 30%.

È per questo che «abbiamo deciso di eliminare per l'ultimo trimestre dell'anno gli oneri di sistema del gas per tutti e quelli dell'elettricità per le famiglie e le piccole imprese».

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