Il dramma della Santarelli: "Mio figlio molto malato"

Il dramma  della Santarelli: "Mio figlio molto malato"

Disperazione, rabbia, speranza, forza. C'è tutto nel lungo post su Instagram dalla showgirl Elena Santarelli. Non la scrive come vip, non come moglie dell'ex calciatre Bernardo Corradi, ma come mamma. Una mamma che ha scoperto meno di un mese da che suo figlio, otto anni appena, sta male. Non racconta cosa ha, non serve, ma esprime quei sentimenti che accomunano qualsiasi donna messa davanti a qualcosa di più grande di lei, capace di trovare risorse inaspettate per annientarlo.

«Il 30 novembre è come se io e mio marito avessimo ricevuto un pugno nello stomaco senza preavviso, un pugno così forte che ti toglie il respiro e ti gela il corpo all'istante - si legge su Instagram -. Ho sempre pensato che quando diventi mamma o papà sei automaticamente impotente, nel senso che non puoi mai proteggere i tuoi figli da tutto e tutti che prima o poi la mamma e il papà si sentono disarmati, e così quella sera si è materializzato questo pensiero, una diagnosi che un genitore non vorrebbe mai sentirsi pronunciare dai medici ma con cui abbiamo dovuto cominciare a farci l'abitudine, non voglio entrare nei particolari ma voglio solo dire grazie a tante persone». L'elenco degli specialisti dell'ospedale Bambin Gesù di Roma è lungo e i ringraziamenti proseguono con famiglia, quella di mio marito, gli amici che hanno sempre avuto parole di conforto e amore anche quando lei non avevo voglia di sentire nessuno. «E a tutte le mamme che ho conosciuto in quel reparto, ecco solo voi forse avete capito realmente come mi sentivo e come mi sento perché come me ci state passando..- scrive la Santarelli - grazie anche a Greta che inconsapevolmente tutti i giorni ci ha strappato dei sorrisi che per qualche istante ci hanno fatto volare via con la mente..

se ho dimenticato qualcuno sappiate che siete tutti nei nostri cuori, questa battaglia la faremo tutti assieme e la vinceremo!». «Come disse Benigni - conclude -la vita è bella e deve essere vissuta tornando piano piano alla normalità senza paura, più facile a dirsi che a farsi ma deve essere così anche se la paura prende il sopravvento».

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