Spinelli e alcol in un b&b. Una lite furiosa e un 27enne precipita dal balcone. Leonardo Fiorini, tecnico informatico al ministero della Difesa, muore sul colpo dopo un volo dal terzo piano di una palazzina in via di San Calepodio, a Monteverde. Arrestato l'amico, David Stojanovic, 25 anni, origini albanesi, commesso "Stone Island" in centro storico. "Era come impazzito, si strappava i vestiti di dosso e voleva lanciarsi nel vuoto. Ho cercato solo di fermarlo. Non l'ho ucciso io". Nonostante la difesa del giovane, trovato in stato di alterazione psico-fisica, a inchiodarlo le testimonianze dei vicini. Da una finestra di fronte una donna, in particolare, li vede lottare violentemente, spintonandosi e prendendosi a pugni. "La ragazza urlava e chiedeva aiuto - spiega una condomina che vive al piano terra -, poi ha avuto un malore". "Ho sentito chiaramente qualcuno che diceva: Sei una merda - racconta Federico, altro testimone chiave - e poi bestemmie". Subito dopo il tonfo in cortile. Altri hanno sentito le urla durante la lite tanto da pensare di sfondare la porta per fermarli. Ma, di fatto, non è intervenuto nessuno. Una chiamata al 112 mette la parola fine al dramma.
Sono le 23 di giovedì. Leonardo ha preso una camera in un bed and breakfast, non lontano dalla stazione Quattro Venti. Capita spesso che i due, entrambi di Isola del Liri, nel frusinate, si fermino nella capitale per il fine settimana. Hanno entrambi una fidanzata, ma fra i due, che si conoscono da anni, gli inquirenti non escludono ci sia più di un'amicizia. Di fatto dopo il lavoro Leonardo e David si vedono nella camera presa in affitto. Con loro dell'hashish da fumare, non in grandi quantità, ma sufficiente per "andare fuori di testa". Quando arrivano i carabinieri con i medici del 118 per Leonardo, a terra, nudo e in un lago di sangue, non c'è nulla da fare. "Decesso per trauma cranico e lesioni interne", scrive il medico legale in attesa dell'autopsia, all'Istituto di Medicina Legale dell'Umberto I, che potrà chiarire esattamente le cause della morte. Il pm di turno esterno, Saverio Francesco Musolino, ha disposto l'esame tossicologico per entrambi. Stojanovic è accusato di omicidio volontario nonostante non abbia (ancora) confessato e manchi la prova regina. Nessuno dei testimoni, difatti, ha visto il 25enne nell'atto di spingere la vittima giù dal balcone. "Lottavano, poi il ragazzo appeso alla ringhiera, un attimo prima di cadere a terra", avrebbe raccontato la donna che vive nello stabile di fronte. Niente telecamere, nessun movente certo. Che gli incontri fra i due fossero anche di natura sessuale, poi, sembra più che un'ipotesi. Ma non basta per trovare un movente. Spetta ai carabinieri della compagnia San Pietro, assieme ai colleghi della stazione Gianicolense e al nucleo operativo di via in Selci, al lavoro per tutta la notte, ricostruire la scena del delitto.
Le indagini sono ancora aperte e la Procura non può escludere del tutto un altro scenario. In attesa dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, il pm ha firmato un'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari evitando al 25enne il carcere nonostante le gravi accuse.