Un gruppo di coloni estremisti ha attaccato durante la notte di ieri il villaggio di al-Mughayyir in Cisgiordania, dando fuoco ad almeno tre veicoli. All'inizio di questa settimana, la stessa località è stata anche teatro di un'aggressione ai raccoglitori di olive del posto. Nel frattempo Israele nella serata di ieri si preparava alla possibilità che Hamas restituisse i corpi di due ostaggi deceduti, rimangono ancora le salme di tredici prigionieri morti a Gaza.
Gli Stati Uniti però frenano. Avrebbero chiesto allo Stato ebraico di non imporre nuove sanzioni su Hamas o sulla Striscia. Mentre il New York Times fa sapere che droni statunitensi sorvolano l'enclave per assicurarsi che Tel Aviv e il gruppo islamista rispettino il cessate il fuoco. Il ministro della Difesa Israel Katz, invece, precisa la strategia militare: "La missione principale per consolidare la grande vittoria ottenuta dai nostri coraggiosi soldati contro i terroristi di Hamas a Gaza è la smilitarizzazione della Striscia attraverso la distruzione totale dei tunnel del terrore, di cui il 60% è ancora esistente, insieme allo smantellamento delle armi dell'organizzazione estremista".
La battaglia nella Striscia intanto non si placa. Israele sostiene quattro milizie per rimuovere Hamas dal potere. Fazioni che operano per ora oltre la linea gialla, quella ancora sotto il controllo dell'Idf. Il leader di una di queste, Hossam al Astal spiega: "Presto otterremo il controllo dell'enclave e ci riuniremo sotto un unico ombrello. Il nostro progetto è La Nuova Gaza. Niente guerra, pace con tutti, niente Hamas, niente terrorismo". E le forze israeliane continuano la battaglia. Avrebbero attaccato un quartiere residenziale di Khan Yunis. L'artiglieria ha sparato verso la parte sud-orientale di Deir al-Balah e una persona è rimasta ferita dal fuoco di Tel Aviv nel campo profughi di al-Bureij, in un'area centrale della Striscia.
È intervenuto pure Sharaf Barghouti, 36 anni, uno dei quattro figli del leader palestinese Marwan Barghouti, dal 2002 in carcere nello Stato ebraico. "Israele sa bene che mio padre è la figura più popolare e amata sulla scena politica, simbolo di unità fra le fazioni" e "vuole fare di tutto perché rimaniamo divisi", denuncia. La diplomazia va avanti.
Marco Rubio ha lasciato Israele e raggiungerà Trump in Qatar, dove il presidente americano incontrerà l'emiro e il premier a bordo dell'Air Force One durante una sosta di rifornimento nel viaggio verso la Malesia per il vertice Asean. Arrivano a Gaza anche i primi diplomatici e militari italiani, parte dello staff della struttura, voluta dagli Usa, che si occuperà della pianificazione della ricostruzione nei prossimi mesi della Striscia.