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Conte prepara il trucco per salvare le poltrone dei 5 Stelle

Giuseppe Conte sta valutando di superare la regola del limite dei due mandati. La questione è rimandata a dopo la soluzione della vicenda giuridica di Napoli. A sperare sono quasi 70 parlamentari

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Usare il voto su Rousseau o chissà dove per evitare che quasi settanta parlamentari del MoVimento 5 Stelle, per via della regola dei due mandati, restino a casa il prossimo giro: per ora si tratta di una suggestione ma la novità inizia a circolare in ambienti grillini e non con una certa convinzione.

Del resto Beppe Grillo, sul punto, è stato chiaro: il limite dei due mandati è identitario e non si può derogare. Al limite, sarà possibile saltare un giro e candidarsi alle elezioni europee o a quelle per l'assise regionale. Il garante lo ha sussurrato ai suoi mentre si trovata a Roma, dove "l'eletto" si era recato per provare a risolvere la problematica che ha investito le alte cariche pentastellate per via della sospensiva disposta dal Tribunale di Napoli. Una questione che è tuttora aperta.

Il peso di Grillo all'interno dell'emisfero pentastellato, però, è da verificare. La leadership di Giuseppe Conte potrebbe anche imporre il superamento di quella norma scolpita nella storia del grillismo. Sarebbe simbolico anche rispetto ai pesi dei due esponenti. Tra coloro che non potrebbero essere ricandidati per la Camera o per il Senato, poi, sono già annoverabili il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il presidente della Camera Roberto Fico, il vicepresidente del Senato Paola Taverna, l'ex capo politico ad interim Vito Crimi e così via. Normale che il tema interessi.

Conte, come ripercorso da Repubblica, ha già ammesso che sono in corso "ragionamenti per alcune deroghe". Non sarebbe la prima volta che i grillini abdicano a qualcosa ritenuto certo, in termini di struttura politico-ideologica, sino al secondo primo. Si pensa, come racconta la fonte appena citata, che il web possa fungere da "graticola". In estrema sintesi: gli iscritti potrebbero dover decidere su chi sarà ricandidabile e chi no in vista delle prossime elezioni politiche.

Intanto, l'ex ministro Danilo Toninelli ha già fatto sapere di considerare conclusa la sua esperienza politica: "Tornerò a fare il mio lavoro, per me la regola dei due mandati è sacra. La politica non è un mestiere, nel M5S", ha fatto il capo di Dicastero dell'epoca gialloverde. Dei sessantasette che, in caso di conferma del limite dei due mandati, resterebbero a casa, Toninelli è per ora l'unico che ha preso una posizione in pubblico.

La previsione riguarda anche il periodo in cui l'ex premier giallorosso e gialloverde dovrebbe porre all'attenzione del gruppo dirigente l'ipotesi di ridiscutere il limite: l'ex "avvocato del popolo" vuole attendere che il caso del Tribunale di Napoli arrivi a sentenza.

Solo che per l'avvocato Lorenzo Borrè - questa la sua opinione in merito - potrebbero volerci anche 80 giorni, ossia quasi tre mesi.

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