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E per 6 tedeschi su 10 l'islam è «una minaccia»

BerlinoIl 90% dei musulmani di Germania si sente integrato nella società, ma il 57% dei tedeschi adulti considera l'Islam «una minaccia». Lo rende noto la Fondazione Bertelsmann all'indomani dell'attacco jihadista condotto contro la sede di Charlie Hebdo a Parigi. La tempistica non deve ingannare: «Non è il risultato un'inchiesta-lampo, ma di una ricerca approfondita alla quale abbiamo lavorato per due anni», spiega un portavoce dell'istituto. «La coincidenza della sua pubblicazione – aggiunge – con la strage di Parigi ci ha scioccato».

Lo studio sottolinea che la stragrande maggioranza dei fedeli islamici in Germania si sente «profondamente connessa con lo Stato e la società, e questo a prescindere dal grado di intensità della propria fede». Un esempio è l'accettazione da parte anche degli imam locali del matrimonio omosessuale: «Gli islamici in Germania sono generalmente più liberali dei loro correligionari in Turchia. Solo una piccola minoranza non ha contatti con gli altri gruppi, e non ci sono basi per affermare che i musulmani tendano a vivere separati».

Un quadro che pure contrasta con la reazione della maggioranza dei tedeschi: nel 2012 quelli che consideravano l'Islam una minaccia erano il 53%, a fine 2014 sono il 57%. Per il 61% (erano il 52) la fede islamica «è incompatibile con il mondo occidentale». «Nel 2014 abbiamo aggiunto anche due domande sui musulmani», precisa Stephan Vopel, direttore della Fondazione. Ebbene, 4 tedeschi su 10 si sentono «stranieri in casa» per la presenza degli islamici, una minoranza che, per il 24%, non dovrebbe poter immigrare in Germania. «Oggi possiamo parlare di aperta ostilità», ammette Vopel. Sarà il rallentamento dell'economia, l'arrivo di migliaia di profughi dal Medio Oriente, il primo processo concluso contro un jihadista tedesco rientrato dai campi di battaglia in Siria, saranno i recenti scontri di strada ad Amburgo tra salafiti e curdi: i tedeschi temono i musulmani.

Secondo la ricerca, l'islamofobia prescinde anche dalle differenze culturali o economiche, tant'è che «se alti livelli di scolarizzazione sono associati in genere a livelli più bassi di xenofobia, anche un laureato universitario su due percepisce l'Islam come una minaccia». Lo stesso dicasi per gli elettori tedeschi che si definiscono progressisti, appena meno islamofobici degli elettori conservatori. La paura dell'Islam, insomma, «è diventato un trend accettabile», sentenzia lo studio.

Più tolleranti degli adulti sono i giovani (ostili «solo» al 39%) mentre nettamente più islamofobici sono i cittadini dell'ex Ddr, zona a bassa immigrazione islamica. Eppure in Sassonia e in Turingia l'animosità anti-maomettana raggiunge punte del 70% mentre è inferiore nell'occidentale Nord Reno-Westfalia, patria di milioni di tedeschi di origine turca. Non è un caso che il movimento anti-islamico di Pegida abbia la sua roccaforte proprio nell'orientale Dresda. «Stereotipi e pregiudizi – conclude Vopel – non si alimentano con la conoscenza. Al contrario solo un contatto vero, umano e professionale, con un'altra cultura ci permette di conoscerla».

Sono i musulmani che vivono in Germania. Tre quarti di loro sono di origine turca

È la percentuale di tedeschi che si sentiva minacciata dall'Islam nel 2012. Ora è salita al 57%

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