E Giorgetti rassicura: "Un esecutivo Lega-M5s? Solo se c'è Forza Italia"

Il numero 2 leghista: "Restiamo nel centrodestra unito. Le giunte regionali non sono a rischio"

E Giorgetti rassicura: "Un esecutivo Lega-M5s? Solo se c'è Forza Italia"

Roma - Un governo duraturo e una maggioranza da cercare con una logica di coalizione. Da escludere in ogni caso una maggioranza composta solo da M5s e Lega se le trattative dovessero avere un esito negativo. Quindi se Forza Italia o i pentastellati si tirassero indietro rendendo impossibile una intesa sulle cariche del Parlamento e, in prospettiva, per la formazione di un esecutivo.

Il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti approfitta del palcoscenico di Porta a Porta per lanciare messaggi distensivi. Poche ore prima l'incontro tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Dal giornalista Bruno Vespa l'esponente leghista che per Matteo Salvini conduce le trattative per le cariche parlamentari conferma l'intenzione di fare gioco di squadra fin da subito e comunque vada.

Rispondendo al direttore del Giornale Alessandro Sallusti sulla possibilità di un patto con i pentastellati nel caso in cui con il partito di Silvio Berlusconi non si trovasse una quadra, Giorgetti ha detto chiaramente: «No a un governo solo Lega e 5 stelle». Insieme «avremmo i numeri per eleggere i presidenti delle Camere e per fare un governo ma non vogliamo farlo, siamo responsabili. Ci siamo sempre mossi come centrodestra».

Niente accordi segreti, quindi, ma «o si fa un governo che dura o si va al voto di nuovo, cosa che mi sembra a qualche altro partito non piaccia». Riferimento alla posizione di Forza Italia, contraria ad un governo balneare che riporti il paese al voto senza avere prima affrontato le emergenze.

Quindi, da escludere una maggioranza limitata a Movimento Cinque stelle e Lega, ma nessuna preclusione verso il movimento di Luigi di Maio. Possibile, quindi, un esecutivo con i pentastellati. «Non escludo nulla, dico semplicemente che il centrodestra, che ha vinto le elezioni, ha la responsabilità di fare delle proposte e vedremo se su quel programma si potrà registrare una convergenza, ma per un governo non di quelli balneari, che dura quattro mesi e tira a campare. Noi siamo responsabili, non vogliamo fare questo tipo di operazione. Stiamo lavorando per arrivare a un'alleanza più larga e a un programma condiviso per un governo che duri cinque anni. Non possiamo permetterci di avere dei governi deboli».

Prima di un esecutivo, ci sono le presidenze di Palazzo Madama e Montecitorio. Ieri mattina lo stesso Giorgetti aveva visto i capigruppo in pectore del M5s Giulia Grillo e Danilo Toninelli. Nel pomeriggio era stato il turno di Paolo Romani e Renato Brunetta. I pentastellati hanno visto anche rappresentati del Pd. Ma la trattativa che può sbloccare la situazione è quella con il centrodestra.

La Lega conferma che si muoverà come capofila della coalizione con Forza Italia, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia. «L'importante - ha sottolineato Giorgetti - è che una presidenza vada al centrodestra. Se servirà poi un presidente non della Lega per risolvere il rebus politico, per noi non è un problema non ci metteremo a fare i capricci». Porte aperte, quindi, a candidati anche se non sono del partito di Matteo Salvini.

Ma i rapporti nel centrodestra restano complessi. Ci sono gli equilibri nei governi locali di centrodestra. Per Giorgetti non sono a rischio. Le giunte non cadranno. «Non credo che arriveremo a questa situazione», assicura.

Un governo di lunga durata e stabile è interesse di tutti.

Il voto è da evitare, anche perché la Lega non vuole fare «un'Opa sull'elettorato di Forza Italia. Fare la guerra in casa sarebbe assurdo, già dobbiamo combattere abbastanza con M5s e Pd. Se volessimo farlo andremmo al voto tra tre mesi, ma noi puntiamo a fare invece un governo».

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