Le reti sociali hanno cambiato il modo in cui entriamo in contatto con le altre persone. Internet e i social network ci mostrano un mondo felice. Ma il nostro rapporto con gli smartphone è sempre più stringente e non possiamo fare a meno del telefono. Siamo dipendenti dagli schermi e li guardiamo almeno 150 volte al giorno. E, secondo uno studio della Royal Society for Public Health, pare che a livello mentale si creino degli schemi di ricompensa dai quali è difficile uscire. Il 5% dei giovani è catturato da questa dipendenza.
«Datemi retta, uscite dai social», cosi aveva detto Ed Sheeran, cantautore britannico, spiegando la sua inaspettata fuga dai social, perché «si vive meglio senza». Sheeran, classe 1991, giovane e famoso, aveva lasciato così tutti i suoi follower e aveva deciso di tornare al caro e vecchio Nokia. Ma molti altri giovani stanno prendendo questa decisione. Scappano dai social per riprendersi il tempo e per vivere disconnessi. O meglio: o lasciano tutti i social o evitano i social più blasonati, come Facebook, per dirigersi verso altri lidi. La dipendenza dai social network è un fenomeno molto diffuso.
I giovani migrano e la migrazione si fa notare: secondo i dati di eMarketer, negli Stati Uniti, Facebook sta continuando a perdere utenti tra i sotto i 25 anni. E li sta perdendo a una velocità impressionante. Secondo le stime di eMarketer, Facebook perderà 2 milioni di utenti giovani nel 2018. Ma quali sono le piattaforme di esodo? Non tutti stanno migrando solo su Instagram. Spesso comunque si tratta di altri social network, meno impegnativi dal punto di vista dei contenuti. Piattaforme dove è più importante l'aspetto visivo. Una delle motivazioni dell'esodo è anche questa: su Facebook ci sono i genitori, sugli altri social ci sono i giovani. Quindi, i social dell'esodo diventano Lively, Thiscrush, Musical.ly (200 milioni di utenti), Ask e Sarahah (i social delle domande), Snow (200 milioni di utenti principalmente in Asia), Snapchat e, ovviamente Instagram.
I video di persone felici distorcono la nostra percezione della realtà: perché sui social viene mostrata la parte più bella e più felice di noi. E si sente la necessità di vivere qualcosa di reale e non mediato da strumenti digitali. Per questo, molti se ne vanno dai social o fanno esperimenti di vita, provando come sia vivere senza interlocutori digitali. L'ha fatto la scrittrice Arwa Mahdawi e ha descritto cosa si prova sul Guardian; una volta uscita «ho realizzato che era quasi masochistico: quando mi sentivo male, guardavo alle immagini delle vite perfette degli altri e mi sentivo peggio. Le pressioni sociali e le convenzioni erano amplificate di un milione di volte». L'ha fatto Meghan Markle, che una volta presentata come fidanzata ufficiale del principe Harry, ha salutato i suoi fan e ha cancellato i suoi account. L'allontanamento dai social è il nuovo trend degli ultimi tempi. Tim Cook, a gennaio, su El Pais, aveva messo in guardia dicendo che l'uso della tecnologia va limitato.
Secondo Jean Twenge, uno psicologo della San Diego University, con un uso continuo dei social network, il rischio di depressione per gli adolescenti aumenterebbe del 27% «gli adolescenti hanno iniziato a trascorrere meno tempo insieme» e «un adolescente medio spende circa due ore, due ore e mezza sui device elettronici». Facebook, per la prima volta, sta perdendo utenti nella fascia tra i 12 e i 17 anni. E il calo è consistente: si tratta del 9,9%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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