E per i Navigator già sprecati oltre 7 milioni di euro

Ad agosto pagati per lavorare tre giorni. Ma il sussidio M5s è partito ormai da nove mesi...

E per i Navigator già sprecati oltre 7 milioni  di euro

Roma - Soldi a pioggia. Dalla paghetta per stare comodamente seduti sul divano di casa propria, elargita come reddito di cittadinanza, fino allo stipendio dei navigator che a malapena hanno preso servizio. E già. Infatti nelle loro tasche tra 2 settimane arriverà la seconda busta paga dei 2.000 euro dovuti per contratto: 1.700 netti in busta più un rimborso forfettario, esentasse, di 300 euro per vitto ed eventuali spostamenti necessari a svolgere l'incarico. Il primo stipendio se lo sono guadagnato impegnando, ad agosto, 3 giorni del loro prezioso tempo per seguire un corso di formazione e orientamento in attesa di sedersi nel proprio box a ricevere richieste e offerte di lavoro. Il secondo tentando di scrivere il curriculum dei percettori del reddito di cittadinanza che via via vengono convocati nei centri per l'impiego. E passin passino i neoassunti andranno a incassare 27.338,76 euro all'anno cui sommare altri 3.600 fino ad aprile 2021.

Conti alla mano insomma la prestigiosa misura dei pentastellati è già costata agli italiani, solo per il mese scorso 7,5 milioni tra stipendio, benefit e tasse. Senza contare che in alcuni centri per l'impiego, capoluoghi in primis, sono in corso ancora le operazioni di ammodernamento della rete internet per consentire ai nuovi impiegati di accedere ai canali di comunicazione sul web. La stessa Anpal (l'agenzia che fa capo al dicastero di via Veneto) ha già messo a bando una serie di iniziative d'acquisto di sistemi informatici per ottimizzare i lavori in corso. Certo non dovrebbe essere necessario sottolinearlo però risulta assai bizzarro che alcuni compiti siano stati avviati tra luglio e agosto quando invece la legge sul reddito di cittadinanza, navigator acclusi, è stata semplicemente approvata oltre 9 mesi fa.

Senza contare che i pentastellati nelle loro profusioni lessicali pubbliche, fin dagli esordi dei Vaffa Day di Beppe Grillo, tuonavano contro burocrazia, lungaggini gestionali e amministrazioni pingui e mal funzionanti. Ancora una volta il ministero del Lavoro, prima con Di Maio ora con la neo insediata Catalfo è andato a cozzare contro l'incapacità di progettare dei percorsi concreti e quindi agevolmente realizzabili. Peraltro Nunzia Catalfo vanta di conoscere la professione: possiede la qualifica di orientatore e selezionatore del personale oltreché di stenografa, con esperienza proprio negli sportelli lavoro. Così è sancito dal curriculum in seno alla piattaforma Rousseau dove però, alla voce titolo di studio compare uno spazio bianco. Eppure Nunzia Catalfo dimostra di avere le idee chiare: ha promesso che incentiverà la misura del reddito di cittadinanza e forse, chissà, pure il numero di navigator visto che accanto ai 2.980 contrattualizzati ce ne sono altrettanti idonei, lasciati fuori la porta a causa dei posti limitati.

Nei primi giorni di ministero, Di Maio stesso aveva sbandierato ai quattro venti che sarebbero stati 6.000 quelli da assumere.

Nei fatti, il numero dimezzato, potrebbe far sì che il Comitato navigator idonei metta in piedi un ricorso per intralciare il provvedimento. Nessuna Cassandra però: senza una riforma organica dei centri per l'impiego i percettori di reddito di cittadinanza non riceveranno alcuna offerta di lavoro dai navigator.

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