Se gli imprenditori "dedicano" Starman a Renzi

Curiosa coincidenza: all'arrivo del premier in assemblea parte la hit di Bowie

Se gli imprenditori "dedicano" Starman a Renzi

Milano - Gli dà del «tu» quando loda «l'attenzione con cui segui le vicende milanesi» per poi aggiungere subito dopo che «apprezziamo il superamento del bicameralismo perfetto». Ma forse Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, nel dare il benvenuto a Matteo Renzi non immaginava che l'ingresso del premier nella sala dell'assemblea annuale sarebbe stato addirittura accompagnato dalle note di Starman di David Bowie. Eppure, per una beffarda coincidenza della scaletta musicale, è andata proprio così. E non ce n'era bisogno, perché l'appoggio incondizionato degli imprenditori di Confindustria, di cui Assolombarda è l'associazione territoriale più grande, è ormai ribadito un giorno sì e l'altro anche. «Percepisco una diffusa preoccupazione internazionale sull'esito del referendum - ha detto Rocca nel suo discorso - c'è come un blocco degli investimenti in attesa di capire come andrà il voto». E così via.

In realtà, in sala prima, e in conciliaboli e capannelli dopo, la platea confindustriale non parlava che di un altro tema: la sorte del Sole24ore. Il gruppo editoriale della Confindustria che, dopo la perdita record del primo semestre di 50 milioni e l'intervento della Consob, si trova ora con un patrimonio quasi azzerato, un debito fuori controllo e la necessità di un importante aumento di capitale. Ebbene: di quante decine di milioni si tratterà? Il gruppo aveva 350 milioni di patrimonio, ridotti ora a meno di 30. E come farà Confindustria, o i suoi associati, a farvi fronte?

Del tema, nemmeno una parola nel discorso del presidente Vincenzo Boccia, politicamente imbarazzato dalla situazione ricevuta in eredità dalla precedente gestione: come può pensare Confindustria di predicare cosa è bene per il Paese quando non ha saputo gestire l'unica azienda che controlla? Forse per questo lo stesso Boccia aveva poca voglia di dire, parlando solo 7 minuti sui 10 a disposizione, «regalandone 3 a Renzi». Nessun cenno al Sole nemmeno nella relazione di Rocca. Il quale però è stato l'unico, nel dopo assemblea, a dire qualcosa: alla domanda che idee si fosse fatto sui conti del Sole, ha risposto: «Mi sono fatto una brutta idea». Un segnale battagliero in vista del difficile consiglio generale di Confindustria di domani, più lacerato che mai, come dimostra anche la rottura tra Boccia e Giampiero Pesenti: l'artefice della riforma dell'associazione si è dimesso dal cda del Sole e poi ha disertato l'assemblea annuale di Bergamo evitando di incontrare Boccia.

In quanto ad Assolombarda, si presenta a Roma in duplice veste: da un lato è la territoriale più grande, pesando circa il 10%; dall'altro è stata la grande sconfitta nelle elezioni del presidente Boccia, essendo Rocca stato il

primo sostenitore del candidato sconfitto, Alberto Vacchi. Se quindi Boccia, per salvare il Sole, avrà bisogno dei contributi dei soci, c'è da scommettere che Milano vorrà dire la sua anche sulla futura gestione del gruppo.

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