New York - Dopo il lancio dell'ultimo missile di Pyongyang, soffiano nuovi venti di guerra tra Corea del Nord e Stati Uniti, con il regime di Kim Jong-un che evoca lo spettro di un conflitto nucleare. Mentre a Washington, il presidente Donald Trump porta avanti una battaglia a colpi di tweet. Questa volta, però, i suoi attacchi non sono rivolti al giovane leader, ma riguardano altre questioni a lui care, a partire dalle fake news. «Wow, Matt Lauer è stato licenziato da Nbc per comportamento sessuale inappropriato sul posto di lavoro. Chissà quando saranno licenziati i top manager di Nbc e Comcast per spingere così tanto sulle fake news. Guardate al passato di Andy Lack», il presidente della rete tv, ha twittato Trump.
Il Commander in Chief ha colto l'occasione commentando l'allontanamento del popolare conduttore travolto dallo scandalo delle molestie sessuali dopo le accuse di una collega. Poi però ha proseguito la guerra contro la Cnn, che nelle ultime ore ha deciso di boicottare la festa di Natale alla Casa Bianca. «In considerazione dei continui attacchi del presidente alla libertà di stampa e alla Cnn, non pensiamo sia appropriato celebrare con lui come suoi ospiti», ha spiegato l'emittente di Atlanta. «Il Natale sta arrivando in anticipo. Finalmente, buone notizie dalla Cnn», ha risposto la portavoce di Pennsylvania Avenue, Sarah Sanders, sempre sul sito di microblogging. Un messaggio che il presidente ha ritwittato subito, affermando: «Fantastico, e noi dobbiamo boicottare fake news Cnn. Avere a che fare con loro è una completa perdita di tempo».
A scatenare la bufera, però, sono stati cinguettii di tutt'altro tenore, in cui il tycoon ha ritwittato sul suo profilo tre video anti-musulmani pubblicati da Jayda Fransen, numero due del gruppo di estrema destra britannica «Britain First». Nei filmati, secondo Fransen, alcuni uomini di fede islamica compiono atti di violenza, pur se non è confermato che gli autori siano effettivamente musulmani. «L'obiettivo del presidente era quello di sottolineare la necessità di confini forti e di una sicurezza nazionale efficace», ha spiegato la portavoce Sarah Sanders, precisando che «la minaccia è reale e il presidente è concentrato su questo». Le sue parole, tuttavia, non sono bastate a calmare le acque, con il gabinetto della premier conservatrice britannica, Theresa May, che ha preso le distanze da Trump definendo apertamente «sbagliata» la scelta di ripostare i filmati. E l'opposizione laburista ha chiesto che May revochi l'invito a Trump a compiere una visita di stato a Londra.
I tre video sono intitolati rispettivamente «un migrante musulmano picchia un ragazzo olandese sulle stampelle», «un musulmano distrugge la statua della Vergine Maria», «bulli islamici spingono un ragazzino sul tetto di un palazzo e lo picchiano fino ad ucciderlo», e secondo la Bbc e altri media rappresentano un'istigazione alla violenza.
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