E "l'Espresso" risarcirà Crocetta

E "l'Espresso" risarcirà Crocetta

Chi di macchina del fango ferisce di macchina del fango perisce. O meglio, fa una figuraccia. Tira brutta aria per il gruppo Espresso. Proprio a pochi giorni dalle polemiche sulla falsa intervista al Papa del fondatore Eugenio Scalfari con relativa cacciata da Repubblica di Piergiorgio Odifreddi, reo di averne scritto, ecco che arriva una nuova tegola, questa volta da L'Espresso. Il settimanale dovrà risarcire l'ex governatore di Sicilia Rosario Crocetta con 57mila euro. Il motivo? La pubblicazione di una (presunta, il processo penale è ancora in corso) fake news: l'intercettazione fantasma (non è stata trovata tra quelle agli atti) in cui il medico e amico di Crocetta dottor Matteo Tutino avrebbe detto, parlando col governatore rimasto sin silenzio: «Lucia Borsellino (all'epoca assessore regionale alla Sanità, ndr) va fatta fuori come il padre».

Quasi una maledizione per chi come L'Espresso si erge a censore degli altri, vedi, ad esempio, gli attacchi al Giornale per la casa di Montecarlo finita al cognato di Gianfranco Fini, che fake news non era (le recenti vicende giudiziarie lo dimostrano) ma tant'è. La questione non è tanto la cifra - 57mila euro in tutto, a fronte dei 10 milioni che Crocetta reclamava - quanto il sistema che sembra emergere.

Non viene infatti contestato un singolo pezzo ma i sei articoli pubblicati tra il 16 e il 31 luglio del 2015. Una campagna. Su cui mettere una croce, anzi una crocetta sopra, visto l'esito. Crocetta, ormai sparito dai radar, ora esulta. Ma forse presenterà appello, per ottenere di più.

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