Roma - «Con me Berlusconi si è comportato in modo egregio, ha fatto un accordo senza pormi condizioni. Quando uno come Berlusconi dice vengo con te... Io devo raccogliere la sfida. Io voglio cambiare la città». Alfio Marchini continua a percorrere in lungo e in largo la città, a rivendicare la sua politica delle alleanze, ma anche a mettere in campo proposte destinate a d accendere il dibattito. L'ultima è quella dell'istituzione di un «sindaco della notte», idea questa di cui ha discusso martedì a pranzo con lo stesso Berlusconi.
«Questa è una città arrabbiata, caotica, dove c'è tanto rumore e manca la musica. Noi creeremo come avviene in molte città del mondo, il sindaco della notte. Abbiamo in mente due o tre grandi personaggi della musica, i nomi non ve li dico, restano riservati» dice parlando al CorriereLive. «Ci sono spazi come i vecchi mercati generali o la vecchia fiera dove si possono creare spazi per la musica. Perché andare a Barcellona a fare il festival della musica? Dobbiamo inoltre risolvere il problema di come coniugare movida e residenti, attraverso appositi spazi. Voglio che da tutto il mondo arrivino giovani. Per questo non dobbiamo pensare solo alla notte bianca ma a una policy per il turismo. Dietro al turismo si muove un potenziale economico straordinario. Per il turismo ho individuato 4 profili con caratteristiche manageriali, ovvero che abbiano gestito il turismo, che abbiano conoscenza del ciclo produttivo a valle e a monte. Serve un approccio manageriale e imprenditoriale».
Il candidato civico sostenuto da Forza Italia vuole anche presentare la squadra prima possibile. «Presenterò la giunta prima del voto. Credo la prossima settimana». E su Marchini si concentrano gli attacchi dei competitor. Il Pd, con il commissario romano, Matteo Orfini, polemizza con l'ingegnere, che ha sostenuto come «la Destra di Storace sia più a sinistra del Pd». «Caro Alfio lo so che è dura giustificare la scelta di andare con la destra peggiore, ma dire che Storace è di sinistra non mi pare geniale» twitta Orfini. Lapidaria la risposta di Storace. «È divertente leggere che Orfini si arrabbia perché Marchini preferisce noi a lui». E poco dopo arriva la replica di Marchini. «Caro Matteo un geniale paradosso per sottolineare quanto la sinistra abbia abbandonato il suo popolo».
Non si spengono i fuochi neppure sull'aneddoto raccontato da Marchini su suo nonno, comunista e partigiano, che definì Mussolini «il più grande urbanista di Roma». «Per raccattare due voti, non mi sorprendo più di nulla» attacca Matteo Salvini.
La replica arriva sempre da Storace: «Salvini che critica Marchini per aver detto una verità storica su Mussolini non mi sorprende. Da uno che comunista lo è stato davvero, sia pure in salsa padana, non ci si può aspettare altro».
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