Roma - Basta con le lezioncine. «Siamo convinti - dice Sergio Mattarella - che la Ue debba dare primaria importanza alla crescita economica, agli investimenti e all'occupazione, soprattutto quella dei giovani». E piantatela con il rigore ad ogni costo, non si mangia pane e austerity. Piuttosto, cominciate voi a rispettare gli impegni sull'immigrazione. «Si devono superare le strategie di corto respiro e passeggere convenienze nazionali che minano l'armonia dell'Unione. È giusto che l'Europa chieda ai suoi membri di avere i conti in ordine e le finanze a posto, ma lo stesso scrupolo deve essere utilizzato anche quando gli Stati sono inadempienti sulla ricollocazione dei migranti e su altri dossier».
Toni pacati, concetti fermi: sul Belpaese si apre l'ombrello del Quirinale. È il giorno dell'arrivo delle lettera di richiamo di Bruxelles, che invita il governo a una correzione di 3,4 miliardi nei conti pubblici, e del discorso della May che annuncia una Brexit molto hard. Lunedì il nostro rating ha perso l'ultima A e Trump ha detto che la Nato e obsoleta e la Ue troppo tedesca. Turbolenze in arrivo.
E così da Atene, dov'è in visita ufficiale, il capo dello Stato sente il bisogno di rimettere a posto qualcosa. «L'Alleanza atlantica - spiega- è una grande organizzazione di straordinaria importanza per la pace e la sicurezza». Nessuna citazione esplicita del nuovo presidente Usa, ma non è un caso se Mattarella pronuncia queste parole nella nazione che, insieme alla nostra, è quella più esposto alle ondate di profughi che fuggono dai paesi in guerra, e di migranti. La Nato potrebbe fare parecchio di più in questo campo.
Come l'Europa, che rispetta solo al tre per cento l'accordo per la redistribuzione degli immigrati. «In vista dei sessant'anni del Trattato di Roma, dobbiamo tornare allo spirito originario. Agli slanci ideali - insiste Mattarella- deve unirsi la concretezza delle risposte. La solidarietà, vera, va applicata in tutti i campi perché l'immigrazione è un problema comune, Grecia e Italia sono solo sponde dell'Europa». Insomma, bisogna andare oltre alle politiche egoististiche. Oltre che ingiusto, «assecondare le convenienze nazionali» è pure «anti-storico, a fronte di un mondo nel quale la capacità di risposte isolate dei singoli Paesi si è drasticamente ridotto».
Due sono oggi, secondo Mattarella, le emergenze, le «priorità» che la Ue deve affrontare.
La prima è «la crisi economica e finanziaria, che aggredisce il nostro modello di convivenza sociale, colpendo soprattutto le legittime aspettative delle giovani generazioni» e che «ha prodotto nuove soglie di povertà» innescando «nuove forme di emarginazione dando alimento a forze centrifughe crescenti». Poi i flussi, una vera bomba potenziale. «L'accoglienza è un dovere di tutti», ripete dal campo di Elenoas, alla periferia di Atene.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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