E il voto nelle Regioni scuote il centrodestra

Da Borgonzoni a Toti, casi caldi per il Carroccio. Attenzione anche su Toscana e Campania

E il voto nelle Regioni scuote il centrodestra

«Pd-M5s è l'alleanza della disperazione» dice Matteo Salvini parlando dell'Umbria ma il segretario della Lega sa bene che timore e tremore serpeggiano anche tra i leghisti su che cosa accadrà alle regionali, test molto più scivoloso e incerto del previsto. Il leader leghista cammina sulla strada del centrodestra unito: «Non solo il centrodestra classico, con liste civiche e associazioni locali». Salvini adesso si trova nella scomoda posizione di chi, pur guidando il partito più forte, ha bisogno della golden share degli alleati per vincere. Prima l'Umbria, dove si voterà già a fine ottobre, poi l'Emilia Romagna, dove si parla di gennaio e che per il centrodestra, in questo momento, avrebbe un significato politico decisivo.

La maretta inevitabile nelle trattative alza il tiro sulle candidate leghiste in Umbria e Emilia Romagna, Donatella Tesei in Umbria e Lucia Borgonzoni in Emilia Romagna, ma i segnali che arrivano da Forza Italia sono distensivi, perché anche per il partito di Berlusconi si tratta di battaglie decisive, per le quali è importante mettere da parte egoismi e piccole convenienze: «l'importante è vincere». E però gli azzurri, così come Fdi, chiedono di discutere insieme tutto il pacchetto delle regionali. L'attesa è di «un tavolo comune», come conferma anche Ignazio La Russa per Fdi: «Fratelli d'Italia presenterà propri candidati in ogni regione: poi si sceglieranno i nomi migliori. L'importante è confrontare tutto insieme».

Una questione importante è la ricandidatura di Giovanni Toti. In Forza Italia non si ritiene che il governatore della Liguria possa essere considerato un candidato azzurro, dopo lo strappo doloroso con Forza Italia e il presidente della Regione Liguria viene considerato un candidato della Lega, per dirla con le parole brute del lessico politico.

Fi pensa di poter dare un contributo decisivo in Toscana e Campania. La Toscana, unica regione in cui si vota con doppio turno, è considerata contendibile. Tra i nomi che circolano, Massimo Mallegni o Deborah Bergamini. In Campania, Salvini ha lanciato il rettore dell'Università di Salerno, Aurelio Tommasetti, ma si parla anche degli azzurri Stefano Caldoro e Mara Carfagna.

In Puglia gira il nome dell'europarlamentare Raffaele Fitto, ora in Fdi, copresidente del gruppo dei conservatori e riformisti. Per la Calabria torna a farsi largo un nome vicino a Forza Italia: l'imprenditore Filippo Callipo.SCot

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