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Ecco come cambia la legittima difesa

Sì alla proporzione tra offesa e reazione: a farla scattare basta la minaccia armata

Ecco come cambia la legittima difesa

Roma - C'è l'accordo sulla legittima difesa. Il disegno di legge arriverà martedì prossimo in Senato dopo che ieri la commissione Giustizia di Palazzo Madama, concluso l'esame degli emendamenti con una sola modifica, ha approvato il testo base della riforma che cambia alcuni articoli del codice penale, in particolare il 52 e il 55: la legittima difesa è sempre presunta, ma si riconosce la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa. Viene riconosciuta anche se si è in uno stato di «grave turbamento» e scatta pure senza la minaccia vera e propria di un'arma. Il testo base, infatti, allarga l'ombrello di copertura del reato e affinché scatti la non punibilità è sufficiente la sola minaccia di utilizzarla.

«Come promesso, dalle parole ai fatti», esulta su Twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini annunciando la chiusura dei lavori in commissione su uno dei capisaldi del programma di governo, fortemente voluto dalla Lega. Il testo passerà all'esame dell'aula la prossima settimana con relatore il leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia. «Non possiamo che esprimere una grande soddisfazione per il lavoro svolto, con il prezioso aiuto degli uffici ministeriali e del Senato - hanno commentato Ostellari e il sottosegretario Jacopo Marrone - L'iter non è ancora concluso: il testo sarà vagliato dal Senato e ricevuto il via libera passerà in seconda lettura alla Camera. Entro l'anno la riforma della legittima difesa dovrebbe diventare operativa a tutti gli effetti».

Il disegno di legge così come è uscito dalla commissione, però, non soddisfa né Fratelli d'Italia né Forza Italia. Il senatore FdI Ignazio La Russa ritiene che il testo «consenta ai magistrati inquirenti di esercitare una discrezionalità troppo ampia, che l'esperienza insegna porta inevitabilmente a sentenze contrastanti e il più delle volte punitive per chi subisce l'aggressione». Forza Italia, invece, si rammarica del fatto che siano stati respinti in commissione alcuni emendamenti fondamentali per rendere più chiara ed efficace la normativa in materia al fine di affermare il «diritto alla difesa».

«Proseguiremo la

nostra battaglia perché vengano varate norme utili ai cittadini e tali da evitare, con chiarezza, che le vittime dei reati diventino imputati dei processi», fanno sapere i senatori azzurri Gasparri, Caliendo, Dal Mas e Modena.

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