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Ecco chi è il dem che guida il Consiglio Supremo di Difesa

Francesco Saverio Garofani è il nuovo segretario del Consiglio Supremo di Difesa. Un politico, per la prima volta, ricoprirà questo ruolo, generalmente affidato a un uomo dei vertici militari

Ecco chi è il dem che guida il Consiglio Supremo di Difesa

Si è tenuta ieri la riunione straordinaria del Consiglio supremo di Difesa, un organismo che, generalmente, si riunisce solo un paio di volte all'anno e che è presieduto dal presidente della Repubblica in qualità di capo delle forze armate.

Del Consiglio fanno parte i ministri della Difesa, degli Esteri, e i titolari dei dicasteri dell'Economia e dell'Interno, oltre ovviamente ai vertici delle Forze Armate. E, proprio ieri, Sergio Mattarella ha nominato il sostituto del generale Rolando Mosca Moschini, 83 anni, che deteneva l’incarico dal 2006. Il suo successore per la prima volta non è un militare, ma un politico. Si tratta di Francesco Saverio Garofani, consigliere di Mattarella per le questioni istituzionali dal 2018 ed ex parlamentare, prima della Margherita e poi del Pd, fino alla scorsa legislatura. Nella sua ultima esperienza da parlamentare è stato presidente della Commissione Difesa della Camera e si occupato di indagare sulla protezione delle reti informatiche nazionali.

Garofani gode uno stretto e lungo rapporto fiduciario con Mattarella che nel '92 lo scelse come direttore del Popolo, organo ufficiale della Dc. Laureato in Lettere e filosofia, inizia il suo impegno politico nelle giovanili dello Scudo crociato e, nei primi anni '90, entra nella redazione del settimanale 'La Discussione' per poi dirigere dal '95 al 2003 il quotidiano Il Popolo. In seguito è tra i fondatori del giornale Europa di cui diventa vicedirettore e segue Francesco Rutelli nell'avventura de La Margherita entrando nell'esecutivo e nella direzione nazionale del partito. Insomma, il classico democristiano di sinistra la cui nomina a segretario del Consiglio supremo di Difesa non è stata certamente presa con favore dai vertici militari italiani, complice soprattutto la drammatica e preoccupante situazione in Ucraina.

"Perché l'Europa non precipiti improvvisamente in un vortice di guerre, è necessario agire con forza e lungimiranza per ristabilire il primato del diritto internazionale e dei valori che hanno garantito pace e stabilità nel nostro continente", si legge infatti nel comunicato finale della riunione straordinaria del Consiglio supremo di Difesa di ieri. Intanto, al ministero della Difesa si lavora intensamente, come scrive Laura Cesaretti sul Giornale di oggi, per un eventuale spostamento di truppe che vadano a integrare i contingenti italiani già presenti in Lettonia, con 250 alpini, e in Romania con i cacciabombardieri Eurofighter impegnati nell'attività di sorveglianza dei cieli.

Nelle prossime ore arriverà un decreto legge per aumentare l'invio di uomini e mezzi, previa autorizzazione del Parlamento.

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