Elezioni politiche 2022

Ecco l'iter che porterà alla nascita del nuovo governo

Il 13 ottobre riaprono le due Camere e, salvo imprevisti, il nuovo governo dovrebbe nascere verso la fine di ottobre

Ecco l'iter che porterà alla nascita del nuovo governo

Le urne sono chiuse. Da adesso inizierà l'iter che porterà al nuovo governo che, se i dati fossero confermati, potrebbe essere operativo già alla fine di ottobre.

Come si arriva all'elezione dei presidenti delle Camere

Ovviamente più netta sarà la maggioranza e prima potrà nascere il nuovo governo di centrodestra. Gli uffici elettorali, presso le Corti d'appello, tra pochi giorni, ufficializzeranno la proclamazione degli eletti. Il prossimo 13 ottobre, poi, vi sarà la prima seduta di Camera e Senato con i nuovi parlamentari e l'elezione dei presidenti delle due Aule. A Palazzo Madama si decide tutto entro il quarto scrutinio dato che i primi due votazioni sono a maggioranza assoluta dei membri, mentre il terzo voto è a maggioranza assoluta dei senatori presenti. In caso di mancanza di una maggioranza, si va al ballottaggio. Alla Camera, invece, al primo scrutinio servono i due terzi dei componenti, mentre per le due votazioni successive il quorum si abbassa a due terzi dei votanti. Dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti e, poi, si procede a oltranza. L'elezione dei presidenti di Camera e Senato dovrebbe, dunque entro il 15 ottobre.

La formazione del governo

Una volta eletti i presidenti, intorno al 17-18 ottobre, il Capo dello Stato inizia le consultazioni per la formazione del nuovo governo. I primi a salire al Colle saranno gli ex presidenti della Repubblica (per il presidente emerito Giorgio Napolitano si prevede vi sarà una telefonata), poi Mattarella riceverà i due nuovi presidenti di Camera e Senato e i rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento. In genere si tratta dei capigruppo e dei singoli leader dei partiti. Se i risultati reali dovessero confermare le proiezioni attuali, allora le consultazioni dovrebbero procedere rapidamente e il Capo dello Stato dovrebbe conferire l'incarico al presidente del Consiglio nel giro di poche ore. In caso contrario, vi potrebbero essere più “giri” di consultazioni, come avvenuto nel 2018 quando per dar vita al primo governo Conte ci vollero ben 88 giorni. Stavolta, però, non ci dovrebbero essere pre-incarichi o incarichi esplorativi affidati a presidenti di Camera e Senato. Il presidente del Consiglio incaricato, solitamente, accetta con riserva e conduce delle 'consultazioni' con i partiti della maggioranza che lo sostiene. Secondo la Costituzione, la formazione del governo è regolata dall'articolo 92 che recita quanto segue: “Il Presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”. Il presidente del Consiglio, dunque, dopo aver concluso il colloquio col presidente della Repubblica e sciolto la sua riserva, la lista dei ministri. Il giorno seguente, il premier e i ministri giurano al Quirinale nelle mani del presidente della Repubblica. Salvo imprevisti, dunque, il governo potrebbe giurare già a fine ottobre.

Il governo entra in carica

Una volta giurato, il premier va a Palazzo Chigi dove si incontra con il premier uscente che gli consegna la campanella con cui si inizia la riunione del Consiglio dei ministri. Il capo del governo uscente lascia Palazzo Chigi e il suo successore riunisce per la prima volta il Consiglio dei ministri nel quale nomina il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Segretario del Consiglio. In questa occasione si assegnano le deleghe ai ministri senza portafoglio. Il governo entra ufficialmente in carica e può varare decreti-legge e disegni di legge. Il premier, infine, si prende alcuni giorni per per scrivere il discorso programmatico con cui si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia. Dopo il taglio del numero dei parlamentari, la maggioranza avrà bisogno almeno di 201 sì alla Camera e 104 sì al Senato. Anche senza fiducia il governo però è già ufficialmente operativo e il premier può partecipare ai vertici internazionali.

Una volta ottenuta la fiducia, il governo è pienamente operativo.

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