L'assemblea è convocata per le 15,30, ma gli attivisti del Movimento animalista iniziano a radunarsi in piazza Cairoli già alle 14. Chi porta i cani salvati dai maltrattamenti, chi i figli, ma il popolo convocato da Michela Vittoria Brambilla è composto soprattutto da donne. Le più attive e emozionate per la presentazione del programma elettorale della nuova formazione politica che dal Teatro Dal Verme lancia la propria corsa «per tutte le competizioni, sia nazionali che locali» chiarisce la leader. La data non è casuale: oggi si apre la caccia, sport la cui messa al bando è in cima alla lista di obbiettivi del partito. Animali, ambiente, diritti civili e bambini. I cardini del programma sono questi. E, ribadisce più volte Brambilla, non ci sono limiti per le alleanze: destra o sinistra non importa perché «i nostri sono temi trasversali e noi andremo con chi accetterà la nostra piattaforma».
Un movimento pro vita: «Alla faccia di chi dice che agli animalisti non piacciono i bambini - scandisce la leader mostrando il pancione - siamo un movimento pro vita in ogni sua forma». Per questo uno dei bersagli principali di Brambilla è il Trentino, colpevole di «aver preso i soldi pubblici, che sono di tutti, per il ripopolamento degli orsi e poi ha approvato l'abbattimento dell'orsa ribelle». Non solo: «Il Trentino - attacca - ha anche avuto un regalo prereferendario: oggi è possibile cacciare anche specie che non si possono uccidere in altre regioni».
Le idee non mancano: si va dall'istituzione di un servizio veterinario pubblico, alla contestazione per l'assorbimento del Corpo Forestale nei carabinieri. «Ci hanno tolto i nostri rangers per dei supposti risparmi», contesta Brambilla. Il bersaglio numero uno però restano i cacciatori: «Una categoria vecchia e nemica dell'ambiente a cui dovrebbe essere imposta una visita medica annuale appena superati i 60 anni - afferma la leader - inoltre si dovrebbe rendere illegale la caccia nei fine settimana: non si capisce perché non possiamo goderci il verde senza il rischio di vederci sparare addosso».
Gli appassionati di arte venatoria sono già in costante calo: nel 1980 erano 1,7 milioni, mentre nel 2016 sono poco sopra i 700mila. Se però la tendenza di lungo periodo del dato è a scendere, con l'età media che invece continua a salire, negli ultimi anni i cacciatori sembravano aver trovato nuovo vigore: dopo essere scesi nel 2014 sotto le 700mila unità, i possessori di licenza avevano registrato un ingrossamento dei ranghi fino alle 770mila. Poi è ricominciato un lento decremento che però per gli animalisti non è abbastanza: lo scopo è rendere del tutto illegale questo sport.
E per vincere la sfida, le truppe dei sostenitori di Brambilla non sono poche: al Dal Verme si sono radunati in circa 500, con delegazioni fin dalla Campania, ma questi solo una parte di un movimento che durante la sua prima assemblea nazionale ha contato «250 dirigenti» e che presenterà ufficialmente il proprio programma il 5 ottobre.
È uno dei punti su cui batte di più Brambilla: «Il Movimento si è ormai radicato sul territorio e lo ha fatto in quattro mesi, noi ci presenteremo ovunque perché su questi temi c'è il vuoto assoluto: anche il ministro Galletti esiste solo sul sito ministeriale come nome, ma è inconcludente come i sindaci del Movimento 5 Stelle».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.