L'Ue avrà un suo Fondo monetario europeo che funzionerà come il Fmi: salvataggio dei paesi in crisi e riforme imposte, con le buone o le cattive. L'Europa si doterà anche di un ministro delle Finanze che si occuperà dell'area Euro e dei bilanci nazionali. Il controllo sui conti nazionali resterà quindi di competenza della Commissione Ue e non del nuovo fondo monetario come voleva l'ex ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble.
La proposta della Commissione europea per riformare la governance Ue è pronta per la presentazione ufficiale che sarà il 6 dicembre prossimo. E, se le bozze saranno confermate, non sembra quell'accordo blindato franco-tedesco che si temeva. Appuntamento chiave per il futuro dell'Ue e particolarmente importante per l'Italia, perenne sorvegliato speciale delle istituzioni comunitarie e paese sempre meno centrale nelle scelte chiave dell'Unione.
Il meccanismo di stabilità, il cosiddetto Fondo salva stati sarà trasformato in Emf, Fondo monetario europeo. Una istituzione che potrebbe avere una capacità di credito di 500 miliardi di euro e che si potrà finanziare sui mercati. Emettere titoli, quindi. Queste ultime sono indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, che non trovano conferma nella comunicazione della Commissione che costituirà il canovaccio di partenza per la riforma della governance economica europea. Sarebbe un meccanismo sgradito alla Germania che non vuole condividere in nessun modo il rischio debito.
La novità è che il Fondo farà le sue mosse secondo il criterio inter governativo, quindi dentro il Consiglio Ue che rappresenta gli stati membri. Una buona notizia per l'Italia che ha la forza sufficiente a porre eventualmente un veto sulle decisioni. Il Parlamento europeo mantiene un ruolo, ma solo consultivo.
Da un punto di vista operativo, le comunicazioni non danno dettagli sui poteri del Fondo monetario. Ma dalle indiscrezioni si capisce che sarà ampiamente ispirato al Fondo monetario internazionale. Salvataggi dei paesi in crisi per il debito o per i crediti delle banche, in cambio di riforme. Il metodo è mutuato dal Fmi, quindi il nuovo Fme dovrebbe avere più poteri del vecchio Fondo salva stati.
Nella proposta della Commissione, non dovrebbero essere messi in discussione i regolamenti in base ai quali è stata concessa flessibilità all'Italia.
Questa parte è particolarmente soggetta a cambiamenti. La Commissione non vuole perdere potere, ma i paesi rigoristi, quindi la Germania, accusano il governo europeo di avere concesso troppo, in particolare all'Italia. La resa dei conti potrebbe arrivare quando la proposta della Commissione sarà discussa dal Consiglio europeo e poi dal Parlamento europeo.
Della proposta fa parte il ministro europeo delle Finanze. Una figura che riunisce l'attuale commissario agli Affari economici e il presidente dell'Eurogruppo (che sta per essere nominato in questi giorni).
Avrà la guida «politica» dei paesi dell'area Euro e manterrà il principale potere della Commissione, cioè il controllo sui bilanci nazionali. Niente bilancio unico dell'area euro, come chiedeva il presidente francese Emmanuel Macron. Con l'uscita del Regno unito, i bilanci Ue e di Eurolandia sono quasi coincidenti.
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