Ecco perché Zingaretti ​ha ben poco da esultare

Se da un lato è vero che la soglia psicologia del 20% è stata superata con successo, scavalcando addirittura il M5S, dall'altro è pur vero che, rispetto alle Europee di cinque anni fa, il Pd perde quasi 20. Male nelle 'Regioni rosse', malissimo al Sud

Ecco perché Zingaretti ​ha ben poco da esultare

"Il Pd è al centro di una strategia per ricostruire il Paese e anche per costruire il radicamento sociale che ci veda pronti a prossime elezioni politiche". Nicola Zingaretti gongola dopo aver visto i risultati ottenuti dal suo partito e, sinceramente, insperati fino a pochi mesi fa ma quella del Pd è davvero una grande vittoria?

Se da un lato è vero che la soglia psicologia del 20% è stata superata con successo, scavalcando addirittura il M5S, dall'altro è pur vero che, rispetto alle Europee di cinque anni fa, i democatici perdono quasi 20 punti percentuali. Il 40,8% di renziana memoria è solo un lontano ricordo e il 22% ottenuto ieri corrisponde soltanto a +4% rispetto alle Politiche di un anno fa. Un risultato certamente positivo, soprattutto se si considera il boom nelle grandi città come, Bologna (40%) Milano (35%), Torino (33%), Roma e Genova (30%) ma assai deludente a livello regionale. Il Pd, come i democratici statunitensi o come molti altri partiti socialisti europei, riesce a intercettare consensi nelle metropoli ma non il malcontento del 'Paese reale' o 'profondo', come si dice in questi casi. Il partito guidato da Zingaretti si colloca al secondo posto in tutte le Regioni del Nord: si va dal 24 del Piemonte al 19% del Veneto.

Assai preoccupante, invece, la situazione nelle (ex) 'Regioni rosse'. In Emilia Romagna ottiene il 31%, nelle Marche il 22% e nell'Umbria sconvolta dalle dimissioni della presidente Catiuscia Marini prende il 24%. Nelle Marche si ferma al 22% (contro il 38 della Lega). Incolmabile anche il distacco tra Pd e Lega nel Lazio dove i leghisti prendono il 32,6% a dispetto di un 23,8% dei dem. La Toscana, col 33,3% è l'unica fra le 20 Regioni italiane a confermare la fiducia al Pd che, anche qui, subisce il boom della Lega (31%). In Calabria, altra Regione dove il governatore dem è stato colpito da varie inchieste giudiziarie, il Pd ottiene solo il 18% e si colloca in terza posizione dietro al M5S (26%) e alla Lega (22). Stesso refrain si ripete in Puglia dove il partito di Zingaretti si ferma al 16,6% e in Campania 19%.

I dem sono terzi anche nelle Isole: in Sardegna (24%), Regione di cui ha perso la guida pochi mesi fa a vantaggio di un governatore 'leghista', e in Sicilia (18%). Al Sud è ancora il M5S a intercettare i consensi maggiori e il principale partito di sinistra italiano fatica a recuperare il terreno perso in questi anni. In estrema sintesi quella del Pd è una vittoria di Pirro.

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