Coronavirus

Ecco le Regioni che si libereranno prima. La Lombardia può puntare al 14 giugno

Dal 1° giugno basta limitazioni per Sardegna, Friuli e Molise. La settimana dopo tocca a Veneto, Liguria, Abruzzo e Umbria

Ecco le Regioni che si libereranno prima. La Lombardia può puntare al 14 giugno

White is the new black. Tutti vogliono andare in bianco ma non tutti hanno i numeri per farlo. Le regioni che per tre settimane avranno meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti potranno anticipare l'abolizione del coprifuoco prevista erga omnes per il 21 giugno. Attualmente soltanto tre regioni vantano questo «green pass» regionale, ma altre sono vicini a raggiungerlo. Vediamo qual è la situazione e chi può sperare di accelerare i tempi.

1° giugno.

Detto che a livello nazionale il numero di contagi ogni 100mila abitanti degli ultimi sette giorni aggiornato a ieri è di 73,48 (43.823 casi per 59.641.488 abitanti), le tre regioni che hanno i numeri migliori sono attualmente il Friuli-Venezia Giulia, che a ieri contava 30,67 contagi negli ultimi sette giorni ogni 100mila abitanti, il Molise, che ha il valore più basso d'Italia con 26,29 e la Sardegna che è un po' più in alto ma sempre ben sotto quota 50: 27,98. Il caso sardo è il più incredibile d'Italia. L'isola è passata dall'essere la più virtuosa d'Italia all'inizio di marzo a finire in rosso a causa degli eccessi di confidenza all'essere di nuovo «isola felice». La dimostrazione che almeno fino a qualche tempo fa le misure restrittive funzionavano e il loro allentamento provocava disastri. Oggi però grazie alla vaccinazioni le riaperture delle ultime tre settimane ho hanno provocato un aumento dei contagi.

7 giugno.

Ma altre regioni sono vicine a scendere sotto quota 50 e potrebbero ambire a cancellare il coprifuoco a partire dal 7 giugno: si tratta del Veneto (51,51 contagi ogni 100mila abitanti dal 12 al 18 maggio), della Liguria che è già «under 50» (46,17), dell'Abruzzo (50,08) e dell'Umbria (55,85).

14 giugno.

Un po' più lontani dall'obiettivo ma forti di una curva in discesa che lascia ben sperare, ci sono il Lazio (68,22), la Lombardia (69,58), la Sicilia (70,87), l'Emilia-Romagna (74,66), la provincia autonoma di Trento (64,54), la Calabria (76,87). Per queste regioni possibile se non probabile che il coprifuoco possa finire con una settimana di anticipo rispetto al resto dell'Italia, ovvero il 14 giugno.

21 giugno.

Sono probabilmente destinate ad attendere il 21 giungo le altre regioni: le Marche (82,44), la Puglia (83,04), il Piemonte (83,36), la provincia autonoma di Bolzano (85,05), la Toscana (90,56), la Campania (111,48), la Basilicata (111,50) e la Valle d'Aosta (114,37).

Il bollettino di ieri.

Ieri intanto il bollettino ha proseguito nel trend di calo dei contagi, lento ma costante. I casi registrati ieri sono stati 4.452, apparentemente in aumento rispetto al dato del giorno prima (3.455). Ma sappiamo bene che il dato del lunedì è sempre il più basso della settimana e che quindi il confronto più probante è quello con il martedì della settimana precedente, quando i contagi erano stati 6.946: la diminuzione su base settimanale è quindi all'incirca del 35 per cento. Crescono i morti (201) ma il martedì è sempre uno dei giorni peggiori della settimana per questo indicatore. Continuano a svuotarsi gli ospedali, con appena 1.689 ricoverati in terapia intensiva (il dato più basso dal 29 ottobre, quando furono 1.651) e 13.

228 ospedalizzati in tutto (il dato più basso dal 24 ottobre).

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