Ecco la vera "accozzaglia" Dinosauri politici per il Sì

La maggioranza dei parlamentari con più legislature alle spalle sta con Renzi, da Napolitano a Franceschini

Ecco la vera "accozzaglia" Dinosauri politici per il Sì

Si fa presto a dire «casta». Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con l'avvicinarsi del 4 dicembre, ha puntato molto sul fatto che il fronte del No sia costituito in buona parte da vecchi professionisti della politica. A questa «accozzaglia» si contrapporrebbe lo spirito di rinnovamento dei sostenitori della riforma costituzionale.

«Non è vero, tanto per cambiare», dice Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia, sostenendo che «il premier anziché parlare di accozzaglia per il No, farebbe bene a parlare di gattopardismo per il Sì». Le ragioni di questa tesi si spiegano prontamente. La deputata ha, infatti, scandagliato i dati di Openpolis sui cento parlamentari di lungo corso (cinquanta per la Camera e altrettanti per il Senato con più di due legislature alle spalle). Il risultato sorprende: la maggioranza è tutta favorevole al Sì e conferma la predilezione degli «over 60» per il ddl Boschi.

A capeggiare la fila è l'ottantaquattrenne Francesco «Ciccio» Colucci (Ncd-Area popolare) che tra Montecitorio e Palazzo Madama ha già accumulato 37 anni e 134 giorni di carriera: siede lì dal 1972 con una breve parentesi fra il 1994 e il 2001. Una carriera molto simile a quella di Fabrizio Cicchitto (24 anni e 172 giorni), pure lui della sinistra socialista poi transitato in Forza Italia e successivamente agli alfaniani ma con «pause» più lunghe dal 1983 al 1992 e dal 1994 al 2001. Manca nel database di Openpolis il politico più longevo di tutti che non può annoverarsi in queste liste in virtù del suo ruolo di senatore a vita: l'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oltreché fautore del Sì, è in Parlamento dal 1953. King George non è però il più anziano tra i riformisti perché è di due anni più giovane del novantatreenne Sergio Zavoli, senatore da una quindicina d'anni.

La «gioventù parlamentare» in genere non abbonda tra i sostenitori del renzismo. Basti guardare ad alcuni sponsor del Pd molto noti: si va dai 29 anni e 142 giorni della senatrice Anna Finocchiaro ai 20 anni e 196 giorni di Gianclaudio Bressa. Anche il sì di governo ha i suoi alfieri nei ministri Dario Franceschini, Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti, in Parlamento da poco più di 15 anni. Più che l'anagrafe vale il periodo di militanza nei ranghi parlamentari sia per Beppe Lumia, 56 anni dei quali 22 e 220 giorni trascorsi tra Camera e Senato. Un po' come Ferdinando Adornato, 17 anni e 199 giorni in Transatlantico tra Progressisti, Forza Italia, Udc, Scelta Civica e Area Popolare. Sempre fedele alla tradizione democristiana, invece, Pier Ferdinando Casini (33 anni e 132 giorni) che per sostenere il Sì ha creato una nuova propaggine centrista visto che il segretario della «sua» Udc Cesa è per il No. Non ha bisogno di inventare nuove formule un altro ex dc come Pino Pisicchio (22 anni e 97 giorni divisi tra Dc, Rinnovamento Italiano, Margherita, Italia dei Valori e Centro democratico) sin dai tempi di De Mita convinto sostenitore delle riforme costituzionali.

Insomma, codesti propugnatori delle ragioni del Sì fanno apparire giovani persino i loro colleghi piddini, il capogruppo al Senato Zanda e il giuslavorista Ichino che sono lì da 13 e 12 anni rispettivamente. «I veri baroni sono dalla parte di Renzi». A Deborah Bergamini non si può proprio dare torto.

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