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Effetto Albanese a sinistra. Si spaccano i sindaci dem

La cittadinanza divide Bologna e Firenze. L'ex Merola: "Affrettata". Ma Lepore non molla: "Attenzione esagerata". La sindaca fiorentina si sfila

Effetto Albanese a sinistra. Si spaccano i sindaci dem
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L'incantesimo svanisce. L'innamoramento della sinistra per la relatrice Onu Francesca Albanese piomba in una fase di crisi. Quell'amore sbocciato a colpi di cittadinanze onorarie, celebrazioni, applausi, premi e inviti alle feste di partito, incassa una battuta d'arresto L'incidente è la tesi consegnata dalla relatrice ai media dopo l'assalto dei gruppi pro Pal alla redazione de La Stampa di Torino: "Condanno la violenza ma sia un monito per i giornalisti". Anche Famiglia Cristiana ieri ha sentenziato: "Se c'è un monito - scrive il settimanale dei Paolini - non riguarda i giornalisti. Riguarda chi crede ancora che le intimidazioni siano un argomento". E il caso riaccende anche vecchi veleni e rese dei conti nel Pd. L'ex sindaco di Bologna Virginio Merola si toglie il sassolino dalla scarpa contro l'attuale primo cittadino Matteo Lepore (foto in alto): "Si dovrebbe andare verso una revoca. È stata una decisione affrettata, bisogna fare attenzione, quindi, perché le amministrazioni devono mantenere un equilibrio anche quando una scelta viene poi presa sull'onda di sentimenti più che giustificati, come la guerra in Palestina. Bisogna lasciare sedimentare un po' prima di prendere queste decisioni. In politica siamo abituati a non ammettere errori, ma non c'è niente di male a farlo" incalza Merola (foto in basso), oggi deputato dem. Il sindaco Lepore in imbarazzo rimanda la decisione al Consiglio comunale: "Decide il consiglio", dice al Giornale. Prende tempo. Al momento del voto, a dire il vero, la delibera era stata dichiarata "urgente". Ora precisa: "Su questa vicenda ho già espresso il mio pensiero: quando la stampa libera viene colpita non ci sono motivazioni di sorta, non c'è nessuna causa giusta che può giustificare la violenza contro il giornalismo e contro nessuno. Detto questo, direi che i cittadini ci chiedono di occuparci di cose più importanti del commentare le dichiarazioni dell'Albanese ogni giorno". Il caso Albanese scuote il Pd e mette in difficoltà l'ala riformista. Da Bologna comunque non arriva alcun dietrofront: il Consiglio comunale ieri ha deciso di riconfermare la cittadinanza. In Italia sono 9 le amministrazioni comunali (tutte Pd e di sinistra) che hanno conferito a Francesca Albanese la cittadinanza onoraria. Oltre Bologna, Padova, Trani, Gesualdo (Campania), Nuoro, Napoli, Bari, Fabriano, Pesaro. A Napoli la proposta per la cittadinanza onoraria è stata votata e approvata dal Consiglio comunale. Ma dopo l'ultima uscita di Albanese, il sindaco Gaetano Manfredi, presidente Anci frena: "Ritengo doveroso un'ulteriore riflessione e valutazione condivisa". Nessun pentimento da parte del primo cittadino di Bari Vito Leccese che conferma il riconoscimento per la giurista: "Giustificare la violenza come un monito, anche solo con un'uscita infelice, è qualcosa che non dovrebbe mai accadere. Va detto, però, che il conferimento delle chiavi della città non è stato un riconoscimento individuale ma un atto di adesione della comunità a un ideale di giustizia e solidarietà nei confronti del popolo palestinese, vittima della brutale aggressione israeliana". Tra gli irriducibili pro Albanese anche il sindaco di Nuoro Emiliano Fenu, ex deputato M5s.

A Firenze era tutto pronto per il via libera ma i renziani insorgono: "Si blocchi subito". E il sindaco Sara Funaro chiude: "Ha dimostrato di mandare messaggi che portano a dividere più che unire. Non ritengo opportuno consegnarle la cittadinanza onoraria".

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