Autisti preoccupati per la loro sicurezza e l'integrità degli autobus, ragazzini spaventati e genitori così preoccupati da decidere di far cambiare tragitto ai loro figli per andare a scuola. È quanto accade sul bus che percorre la linea Asti-San Grato, dove ormai i nomadi la fanno da padroni ed hanno trasformato il viaggio degli altri passeggeri in un incubo. Il gruppo di rom, infatti, non rispetterebbe il regolamento che vige sui mezzi pubblici, che vieta di salire sui pullman in precarie condizioni igieniche e di lasciare evidenti segni di sporcizia sui sedili. A questo si aggiungono i bambini che, per nulla controllati, durante il viaggio scorrazzano su e giù dal bus, mettendo a rischio la loro incolumità e quella degli altri, in caso di frenata improvvisa. Inoltre, spesso i rom approfittano del viaggio per chiedere l'elemosina, creando parecchi disagi agli altri passeggeri. Il caso del «bus dei rom», è stato sollevato dai sindacalisti Luciano Tolu (Fit Cisl), Giampiero Freilino e Gaetano Leopardo (entrambi Filt Cgil), che hanno anche documentato il comportamento poco educato del gruppo dei nomadi. I rom, non solo non rispetterebbe il regolamento del contratto di servizio, ma una volta a bordo, occuperebbero anche con modi bruschi sedili e corridoi di passaggio, trasportando sacchi, borse, scatole e altro ancora. I sindacalisti denunciano poi le scarse condizioni igieniche dei nomadi che non rendono piacevole il viaggio agli altri utenti; senza contare ciò che resta a bordo dopo la loro discesa. Un caso non facile da risolvere e che penalizza e rende insicuri i giovani astigiani che alle 14, finite le lezioni, condividono quasi quotidianamente il loro viaggio con i nomadi, che salgono in piazza Marconi per tornare a San Grato. I sindacalisti facendosi portavoce dei lavoratori dell'azienda di trasporto e anche dei viaggiatori -, chiedono misure forti per impedire ai rom di viaggiare in quelle condizioni, come per esempio la possibilità di fermare la corsa nel caso in cui gli utenti, nomadi o meno, non si attengano alle norme. Gli autisti, però, vogliono garanzie che fermare il bus come bisognerebbe fare nel caso in cui il viaggiatore indesiderato non volesse scendere - e chiamare la polizia municipale, non causi loro una denuncia per interruzione di pubblico servizio. L'azienda da parte sua ha già disposto che su questa linea «a rischio» siano utilizzati più verificatori, che però secondo i sindacati possono fare accertamenti sul biglietto ma non riprendere i viaggiatori che hanno un atteggiamento fuori dal regolamento. Azienda e sindacalisti hanno chiesto al Comune di Asti di poter contare su più controlli da parte della polizia municipale, almeno nella tratta e negli orari più a rischio.
L'assessore ai trasporti e alla sicurezza Mario Sorba, da parte sua, ha già messo le mani avanti: «Se il comportamento di queste persone degenera ha detto - si può chiamare le forze dell'ordine ma la polizia municipale non può garantire la scorta ai bus».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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