L'intervista a Repubblica con cui Silvio Berlusconi ha aperto il nuovo anno, sotto la scritta «Protagonisti», non lascia spazio a dubbi su quali siano le intenzioni del fondatore di Forza Italia: mantenere la guida del partito. «Un passaggio di testimone non è all'ordine del giorno» taglia corto. La metafora scelta dal quotidiano per sintetizzarlo, «non mollo il timone», ricorda il periodo di maretta che ha attraversato Fi, tra addii come quello di Giovanni Toti e richieste di una più chiara identità politica nel caso di Mara Carfagna, che ha scelto di restare azzurra. Ma Berlusconi minimizza i cambi in corsa come «episodi assolutamente marginali», perché «quando si cambia, qualcuno rimane scontento». Gli esodi, cioè, sono dovuti al tentativo di rinnovamento.
«Noi non rottamiamo nessuno» e «l'esperienza va valorizzata quanto il cambiamento», dice tra l'altro il presidente azzurro, che in questi giorni è al lavoro sul programma per le elezioni del 26 gennaio in Emilia Romagna e in Calabria, ma anche per completare i cambi ai vertici dei coordinamenti regionali. Insomma, nuovi volti in arrivo e l'intenzione di occuparsi direttamente della campagna elettorale per le regionali ormai alle porte.
Durante le vacanze di Natale ha già visto Annamaria Bernini, la bolognese presidente dei senatori di Forza Italia, per il programma in Emilia Romagna. A Capodanno ha brindato con Jole Santelli, candidata alla presidenza della Regione Calabria, ma anche con Vittorio Sgarbi, capolista azzurro a Ferrara, Parma e Bologna. Dare spazio a sindaci e amministratori locali, ripartire cioè dal territorio, è una delle linee guida del futuro azzurro secondo il Cavaliere.
Ma d'altra parte il «non rottamiamo» è un segnale politico lanciato per tranquillizzare i dirigenti storici di Forza Italia, che nelle ultime settimane hanno assistito a una tornata di nomine di giovani amministratori ai vertici di Fi: il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, è stato scelto dal Cavaliere per guidare il partito in Umbria, mentre in Liguria è toccato a Carlo Bagnasco, primo cittadino di Rapallo. Anche in Val d'Aosta la presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, classe 1982, è stata scelta come nuovo coordinatore.
L'esigenza di dare una scrollata resta, anche perché il Cavaliere si mostra realista sull'attuale forza del partito e per questo insiste sulla necessità di «rinnovarsi e allargarsi, anche per risalire da un livello di consenso elettorale non soddisfacente ma comunque rilevante». Come dire che i voti non si contano ma si pesano e che la speranza resta quella di pescare dall'astensione di liberali, moderati, conservatori che oggi non votano e che i sondaggi quantificano a quota 7 milioni. Il caso forse più rumoroso di novità ai vertici ha coinvolto Michaela Biancofiore, azzurra storica, coordinatrice del Trentino Alto Adige sostituita dal consigliere regionale Giorgio Leonardi. Nelle Marche, poi, alla vigilia di Natale, il senatore Francesco Battistoni ha preso il posto di Marcello Fiori. Rinnovati anche i coordinatori degli enti locali: i parlamentari Roberto Pella per il Nord, Maurizio Gasparri per il Centro, Antonio Germanà per il Sud.
Il leader azzurro conferma di restare convinto anche del
ruolo politico determinante di Forza Italia in Europa per allentare il cordone di sicurezza che in Europa circonda gli esponenti leghisti e del gruppo Identità e democrazia. Ripete: «Sarò io il garante di Salvini in Europa».
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