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C'è la data del voto. E Draghi: "Avanti con Pnrr, favoriamo chi ci succederà"

Mario Draghi ha ringraziato il presidente della Repubblica e i suoi ministri durante il Cdm successivo alle dimissioni. Definita la data del voto

C'è la data del voto. E Draghi: "Avanti con Pnrr, favoriamo chi ci succederà"

Il primo Consiglio dei ministri di Mario Draghi da premier dimissionario definisce la data del voto per il rinnovo del parlamento dopo lo scioglimento delle Camere: l'Italia andrà alle urne il 25 settembre. Erano tre le date sul tavolo: 18 e 25 settembre o 2 ottobre. Mario Draghi nel suo intervento in Consiglio ha ringraziato Sergio Mattarella per la gestione della crisi e i ministri per il pragmatismo dimostrato in 18 mesi di governo. I presenti riferiscono di un presidente del Consiglio "rilassato e sorridente".

Election day il 25 settembre

L'ultimo weekend di settembre era la data data per possibile fin dall'inizio della crisi di governo ma sembrava essere stata inizialmente accantonata perché coinvide con la vigilia di Rosh haShanah, il capodanno ebraico. Tuttavia, durante la giornata, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ci ha tenuto a far sapere che la data non pone ostacoli. "La solennità che inizia la sera consente ai fedeli di religione ebraica di esercitare il proprio diritto al voto nelle ore precedenti. La preoccupazione è naturalmente per le sorti del paese, con una profonda crisi politica che si aggiunge alle gravissime questioni economico-finanziarie, sociali e umanitarie sulle quali il governo e le massime istituzioni erano impegnate", ha reso noto l'Ucei in una comunicazione.

Draghi e il ringraziamento a Mattarella

"Come sapete, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, che ne ha preso atto, chiedendo di restare in carica per gli affari correnti. Voglio ringraziare prima di tutto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la fiducia accordatami e per la saggezza con cui ha gestito questa fase di crisi", ha detto Mario Draghi a colloquio con i suoi ministri. Il premier ha ringraziato anche la sua squadra di governo per il lavoro svolto in un anno e mezzo: "Voglio poi ringraziare voi tutti, per la dedizione, la generosità, il pragmatismo che avete dimostrato in questi mesi. Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto, nel solco del mandato del Presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini".

"Avanti con determinazione"

I 70 giorni che separano l'esecutivo in carica dal nuovo dovranno essere sfruttati a pieno: questa è la richiesta del premier ai suoi ministri. "L'Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Lo avete dimostrato giorno dopo giorno in questi mesi di Governo. Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell'attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato", ha detto Mario Draghi. Ciò significa che nei prossimi giorni l'esecutivo, come ha detto il presidente del Consiglio, lavorerà all'implementazione "del Piano nazionale di ripresa e resilienza - anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà. Porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi". Infine, ha chiuso con pragmatismo: "Ci sarà ancora tempo per i saluti.

Ora rimettiamoci al lavoro".

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