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"Possono provocare ischemie e infarti". Allarme sui farmaci del raffreddore

Quelli (da banco) con pseudoefedrina potrebbero provocare ischemie e infarti

"Possono provocare ischemie e infarti". Allarme sui farmaci del raffreddore

Sono farmaci da banco e quindi quando li compri non guardi mai cosa c'è scritto nel bugiardino. Li prendi contro febbre, allergia o naso tappato e speri facciano effetto il più velocemente possibile. Eppure potrebbero causare ictus, infarto e ischemia.

La sostanza sotto imputazione è la pseudoefedrina, contenuta in medicinali comunissimi reclamizzati per tutto l'anno e acquistabili senza ricetta. Tra questi Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu, Reactine.

Il comitato per la sicurezza di Ema, l'agenzia europea del farmaco, sta indagando sul possibile rischio di sindrome da encefalopatia e sindrome da vasocostrizione cerebrale, condizioni che colpiscono i vasi sanguigni nel cervello e che potrebbero provocare ischemie. La revisione, precisa l'Aifa in una scheda pubblicata sul suo portale, fa seguito a nuovi dati riportati nei database di farmacovigilanza e nella letteratura medica. Si teme quindi che, dietro a nausea o cefalea, si nasconda un rischio più pericoloso provocato proprio dalla sostanza sotto la lente degli esperti.

«Non è la prima volta che si hanno sospetti sulla pseudoefedrina. Per la sua attività di contrazione dei vasi gli effetti cardiovascolari sono possibili - spiega il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'istituto Mario Negri - Non mi sorprende dunque la decisione di Ema di una revisione sulla sicurezza dei medicinali. Per i farmaci non soggetti a prescrizione dovrebbero essere previsti controlli maggiori rispetto agli altri e dovrebbe esserci un'Authority per il controllo dei messaggi pubblicitari». «Tutto questo - ha aggiunto Garattini - pone un problema importante. Per i medicinali, ma anche gli integratori, venduti senza prescrizione le regole dovrebbero essere più stringenti, proprio perché tutti li possono comprare e usare liberamente. Da qui la necessità di una maggiore attenzione agli effetti collaterali». Altro elemento critico, «la pubblicità di questi prodotti - conclude - che presenta solo i benefici, senza indicare le controindicazioni. Ci dovrebbe essere un organismo specifico per il controllo puntuale di quello che si scrive e si dice in tv o su altri media su prodotti per la salute». Se è vero che i criteri delle pubblicità dei medicinali debbano essere più veritieri, è altrettanto vero che non viene lanciato un allarme urgente che deve mandare nel panico le persone che stanno usando gli anti piretici. «Si tratta di pochi casi e il fatto di avviare una procedura di revisione non vuol dire che chi ha preso questi farmaci deve essere preoccupato» interviene Matteo Bassetti, primario Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

Restrizioni e avvertenze per ridurre questi rischi sono già incluse nelle informazioni sul prodotto.

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