Esplode il caso Toti: "La pazienza è finita adesso diciamo basta"

Il Cavaliere è deciso: "Non insista più". Ma lui rilancia: "Stufi sono gli elettori"

Esplode il caso Toti: "La pazienza è finita adesso diciamo basta"

Roma - «La pazienza è finita». Silvio Berlusconi nemmeno lo nomina, ma quando dal palco se la prende con «chi si è pure assunto la responsabilità di governo regionale», è chiarissimo a chi si riferisce. Nel mirino c'è Giovanni Toti, da tempo ai ferri corti con i vertici di Forza Italia per la sua linea costantemente critica sulla gestione del partito, non a caso tra gli assenti più «vistosi» al Palazzo dei Congressi dell'Eur. E, proprio parlando all'assemblea degli eletti, il Cav pur non citandolo non fa sconti, e lascia deflagrare il caso. «Il nostro partito - spiega Berlusconi - si è sempre rinnovato, continuano a darci del vecchio, ma sono tutte storie assolutamente infondate», esordisce. Poi, come detto, punta dritto al governatore ligure: «Anche qualcuno che si è pure assunto la responsabilità di governo regionale continua a insistere in questa direzione - tuona il presidente - abbiamo avuto pazienza fino ad adesso, credo sia il momento di far finire questa pazienza».

Il messaggio arriva forte e chiaro al destinatario, ma Toti non abbassa i toni, anzi rinfocola sui social la polemica. Rivendicando, in primo luogo, il suo ruolo di «guardiano» di una crisi che molti fingerebbero di non vedere. «Dall'assemblea di Forza Italia a Roma - ringhia su Facebook il presidente della giunta ligure - sembra che il problema del partito sia uno solo: Giovanni Toti. Se chi chiede di interrogarsi e rimediare agli errori fatti, di mettere in discussione la classe dirigente e la linea politica, chi chiede di pensare al futuro è il problema, allora, ragazzi o davvero non abbiamo alcun problema, o ne abbiamo uno gigantesco con la verità». Anche sulla chiusa minacciosa di Berlusconi, Toti gioca al rilancio, spiegando che «quanto alla pazienza, temo che l'abbiano persa gli elettori, e ce lo hanno detto da tempo». Ultima chiosa dell'ex direttore di Studio Aperto dedicata alla sua assenza dalla kermesse romana del partito: «Oggi - conclude il governatore - sono rimasto tra gli imprenditori e i fiori della Liguria, ma sono sempre pronto a confrontarmi con chiunque voglia davvero cambiare con coraggio per ripartire. Intanto, in bocca al lupo a tutti i candidati alle Europee, a partire dal Presidente Berlusconi».

Il braccio di ferro, dunque, prosegue. E sono in molti, dentro Forza Italia, a immaginare che la posizione ipercritica e i distinguo continui di Toti dal suo partito siano solo il preludio a una separazione. Il governatore ligure, da sempre a favore delle primarie per il centrodestra (ma in prima fila anche nel criticare quanti, recentemente, le hanno vinte sotto le insegne di Forza Italia dopo averle in passato snobbate) potrebbe insomma essere in procinto di tentare un'avventura politica in proprio, magari come alleato di qualche forza sovranista, restando dunque nel centrodestra.

Un'ipotesi, quella della frattura, che molti ritengono credibile, soprattutto ora che il Cav ha rotto gli indugi e dichiarata terminata la «pazienza». Il momento per suggellare il divorzio? Dopo le prossime elezioni europee.

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