Cronaca nera

Esplosione durante il collaudo: strage alla centrale idroelettrica

Scoppia una turbina nel bacino artificiale: 3 morti, 4 dispersi e 5 feriti gravi. Incendio e un piano allagato. Molti dei lavoratori appartenevano a ditte esterne

Esplosione durante il collaudo: strage alla centrale idroelettrica

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Esplode la centrale idroelettrica di Bargi sul lago di Suviana, sull'Appennino Modenese, tre morti e una decina di operai intrappolati a oltre 30 metri di profondità. E solo per miracolo la diga regge all'urto e non si sgretola inondando i paesi circostanti. Un boato seguito da un incendio, nel pomeriggio di ieri, scatena l'inferno in uno dei due impianti che regolano il bacino nel comune di Camugnano. Fumo e fiamme avvolgono i locali mentre una squadra di tecnici effettuava il collaudo a uno dei due gruppi di produzione dopo un intervento di manutenzione straordinaria. Pesante il bilancio: tre morti, cinque ustionati gravi e quattro dispersi. Tre gli operai miracolosamente illesi.

«C'è molto fumo, non si riesce a entrare» commenta il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Bologna mentre i suoi uomini fanno l'impossibile per salvare gli operai intrappolati sotto l'acqua, tutti dipendenti di ditte esterne a Enel Green Power guidati da un tecnico ex dipendente di Bargi. Le ditte appaltatrici sono Siemens e Abb. «Per prestare soccorso servono visibilità e basse temperature - spiega il comandante Calogero Turturici -, quando arriveremo al piano dell'incidente capiremo meglio». L'incendio sarebbe partito dal piano meno 8, dove ci sono i trasformatori. «Ascolteremo i testimoni - prosegue -, i locali sono sommersi dall'acqua». A seguire le operazioni di salvataggio il sindaco della cittadina, Marco Masinara, accorso sul posto assieme al primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore e al prefetto Attilio Visconti. Enel Green Power, proprietaria dell'impianto, sta compiendo le verifiche. «Abbiamo attivato tutte le misure di sicurezza, collaboriamo con le autorità. Cordoglio e vicinanza al personale e alle famiglie, che rappresentano la priorità». L'ad Salvatore Bernabei è sul posto per seguire di persona l'evolversi della situazione.

«Seguo con apprensione, tutta la vicinanza del governo ai familiari delle vittime e ai feriti. Un ringraziamento ai vigili del fuoco prontamente intervenuti, ai soccorritori e a quanti stanno lavorando nella ricerca dei dispersi». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è messo in contatto con il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica.

«Gli operai erano venuti qui da me come ogni giorno per la pausa pranzo - racconta a Il Resto del Carlino Simone Cappi, titolare del ristorante La Spiaggetta - Verso le 16 abbiamo sentito un gran boato provenire dalla centrale. È salito un gran fumo e l'aria è diventata irrespirabile. I soccorsi sono stati tempestivi: hanno subito chiesto la collaborazione delle persone del luogo e noi abbiamo portato dell'acqua nel piazzale dove vengono coordinate le varie operazioni. Alle 16,40 c'erano già tre elicotteri mentre uno ripartiva per Cesena con un ustionato grave a bordo». Un secondo ferito è nello stesso nosocomio, gli altri sono a Parma, Bologna e Pisa.

Sei le squadre di vigili del fuoco accorse, almeno 40 esperti tra i quali i sommozzatori. Pompieri affiancati dalla Protezione civile che ha allestito tre torri faro da esterno e cinque sistemi di illuminazione di emergenza da interno. Nelle azioni di salvataggio al momento sono impegnati quattro elicotteri del 118, cinque ambulanze, un'automedica.

Secondo una prima ricostruzione, il corto circuito che ha innescato le fiamme sarebbe avvenuto a una sala di pompaggio e turbinaggio che si trova a due chilometri dalla diga e che, fortunatamente, ha retto all'esplosione. I locali allagati, dove si dovrebbero trovare i dispersi, sono a 30 metri di profondità. L'incendio è divampato al piano meno 8, successivamente ha ceduto un solaio e gli operai sono rimasti bloccati. Il piano meno 8 e meno 9 sono completamente invasi dall'acqua. I sommozzatori dei vigili del fuoco sono al lavoro per recuperare i dispersi. Un'operazione delicata e molto complessa.

«Per noi dell'Appennino, dove questi laghi sono anche un po' il simbolo, questa sarà una tragedia che rimarrà per sempre nella nostra storia - ha aggiunto - in questo momento c'è bisogno di sostenere i soccorritori, e si stanno organizzando per portare da bere e da mangiare perché credo ancora per molte ore dovranno stare qui».

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