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Esultano Salvini e il Cav. "È il Ponte degli italiani"

Il sì del Senato. "Cantieri entro l'estate 2024". Ma la sinistra attacca: "Mancano coperture"

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Gli scettici, i pessimisti, i signori del «no» e tutti quelli che affermano convinti da mesi che «il Ponte sullo Stretto di Messina non si farà mai» dovranno ricredersi. Con 103 voti a favore, 49 contrari e 3 astenuti anche il Senato ha approvato il «decreto ponte», che è legge. E che Salvini farà chiamare il «Ponte degli italiani». L'iter per la realizzazione di una delle opere più importanti degli ultimi decenni del nostro Paese (e del mondo) ora può partire. Certo, i tempi per la realizzazione dell'opera saranno lunghi ma Salvini è determinato a portarla a termine. Lo vuole vedere quel ponte, attraversarlo. Come lui migliaia di Italiani. «Bisogna osare» ha detto Salvini intervenendo al Senato. Cravatta blu elettrico, l'immancabile spilla di Alberto da Giussano e il ministro leghista Roberto Calderoli alla sua destra insieme a Claudio Durigon e a Matilde Siracusano. Tutti lì, seduti tra i vellutati banchi del governo, tutti lì a suggellare il momento. «Oggi è una grande giornata per tutta l'Italia» - ha detto Salvini intervenendo in Aula - «oggi parte un percorso che durerà anni ma che è il coronamento dei sogni di centinaia di studiosi». E anche il presidente Silvio Berlusconi è intervenuto in serata: «Abbiamo mantenuto l'impegno preso con i Siciliani, con i Calabresi, con tutto il Sud. Il ponte sullo Stretto da oggi è legge e domani sarà realtà. Si compie un cammino che avevano cominciato i miei governi». Tra i banchi del Pd si alza un coro e interrompe Salvini che, sorridente, assicura: «Capisco il nervosismo, ma apriremo i cantieri nell'estate del 2024».

«È solo uno spot, mancano le coperture finanziarie» affermano i Dem, mentre per i 5 stelle è solo «un giocattolo per il bimbo Salvini» e chiedono addirittura l'intervento di «mamma Meloni» dimenticando, però, che il Ponte tra Calabria e Sicilia è nel programma di governo controfirmato da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. «Dedichiamo il voto a Berlusconi, l'opera è il frutto di una sua visione» afferma la capogruppo azzurra Licia Ronzulli. E mentre Salvini parla ai suoi colleghi senatori, fuori da Palazzo Madama un gruppo di cronisti lo aspetta, nessuna soddisfazione. Tutto rimandato alla conferenza stampa nel tardo pomeriggio convocata subito dopo aver incassato l'ok definitivo dal Senato. «Stiamo parlando di un'opera che darà più di 100mila posti di lavoro veri e farà risparmiare ai siciliani 6 miliardi di euro all'anno in mancati collegamenti» dice Salvini seduto al centro della sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio «sarà il ponte più studiato, verificato, indagato e approfondito al mondo. Sarà un risarcimento per i siciliani e i calabresi dopo 50 anni di promesse. È una decisione storica, definitiva». 8 mila elaborati progettuali, una campata unica centrale di 3.300 metri, una larghezza di 60,4 metri, torri alte 399 metri, 6 corsie stradali, 2 binari ferroviari, 6 mila veicoli l'ora, oltre 200 treni al giorno, sono questi i numeri del «Ponte degli italiani» come è stato ribattezzato dallo stesso ministro dei trasporti che, nel frattempo, diventa virale sui social. ll discorso fatto al Senato, infatti, rimbalza sui cellulari: «L'Italia è la patria del Rinascimento se Raffaello, Leonardo e Michelangelo fossero dovuti passare dalla commissione costi-benefici non avremmo le opere che hanno fatto».

A certificare quanto Salvini ci tenga, la condivisione social.

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