Gli ex 5S smascherano i grillini: "Sono peggio della vecchia casta"

Nel mirino è finito Luigi Di Maio: "Un leader che passa dal 33% al 15% deve lasciare la poltrona. Il progetto leghista riprende molte sfide dei primi 5Stelle"

Gli ex 5S smascherano i grillini: "Sono peggio della vecchia casta"

Il Movimento 5 Stelle viene sbugiardato dagli ex grillini che sono passati alla Lega. Il denominatore comune della varie critiche è il mutamento dei pentastellati (diventati ormai partito) e la gestione verticista che domina. Nel mirino è inevitabilmente finito Luigi Di Maio, ritenuto uno dei principali colpevoli della debacle generale: il suo doppio ruolo ricoperto è stato già contestato mediante la Carta di Firenze, ma al momento non ha fatto alcun passo indietro neanche dopo l'incontro con Beppe Grillo. Perciò Stefano Lucidi non ha risparmiato critiche nei confronti del ministro degli Esteri: "In molti ormai sono convinti che un leader che passa in un anno dal 33 al 15% deve lasciare la poltrona. È una regola semplice: non serve essere ministro per capirl". Eppure lui, uno degli attivisti storici, si è perso il bello del M5S, ora alle prese con la questione dei facilitatori: "È un’ufficializzazione del fatto che la democrazia dal basso resta sostanzialmente inapplicata. Più che democrazia diretta la definirei una democrazia a presa diretta".

Intervistato da Libero, anche Ugo Grassi è stato severo nei confronti dei 5S, da cui si è dissociato dopo la retromarcia sul Mes: "È stata il culmine dell’ennesima scelta opportunistica pur di rimanere al governo. Il programma del M5S è ormai diventato un menù da cui attingere secondo convenienza". E ha precisato che la sua scelta non è da considerarsi "contro il Movimento" ma "a favore del progetto della Lega, che riprende molte battaglie condivise nel contratto di governo e dimenticate da Di Maio e Conte".

"Fermiamo il governo"

Francesco Urraro ha portato alla luce anche la questione relativa alla riforma della giustizia, per cui il governo andrebbe urgentemente fermato: "Sul blocco dellaprescrizione sussistono profili di incostituzionalità. Il progetto di Bonafede ha parecchi difetti". A suo parere all'interno del M5S non ha funzionato "l’applicazione pratica del progetto di democrazia partecipata nell’azione successiva, soprattutto nel raccordo tra rappresentanti del parlamento e governo". Nella Lega ora potrà "impegnarsi in molte battaglie condivise nel contratto di governo e dimenticate dal Movimento". Lo stesso Movimento che "ha appoggiato Ursula Von der Leyen a Bruxelles e si è alleato col Pd al governo nazionale e, addirittura, in Umbria".

Netta la posizione anche di Giovanni Favia, che si è scatenato contro Beppe Grillo: "Mi fidavo ciecamente di lui, a cui volevo davvero bene. In realtà era tutto sbagliato, sin dall' inizio. Il Movimento fu la risposta sbagliata a delle domande giuste".

L'ex grillino bolognese, a La Verità, infine ha sferrato un durissimo attacco ai grillini: "Loro sono rimasti incollati alla poltrona e fanno da stampella al Pd al governo. Era difficile superare la vecchia casta per attaccamento alla poltrona. I 5 stelle ci sono riusciti".

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