Falchi contro colombe sulla proposta Nordio. Gravi disordini a Bari

Infermiera sequestrata e poi rilasciata dai detenuti, un agente ferito al volto

Falchi contro colombe sulla proposta Nordio. Gravi disordini a Bari
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Nuovi disordini nelle carceri italiane, proprio mentre la maggioranza discute sulla messa a punto di un decreto «svuota-carceri». Ieri sera, a Bari, è andata in scena una rivolta condotta da un gruppo di detenuti. Secondo quanto si apprende dalla ricostruzione dei comunicati diffusi dal sindacato Uilpa della Polizia Penitenziaria, un infermiere è stato sequestrato (e poi rilasciato senza conseguenze) e un poliziotto ha riportato una vistosa ferita sopra all'occhio sinistro mentre cercava di impedirlo.

Un carcere, quello pugliese, che ha una popolazione carceraria più numerosa di quella che potrebbe contenere come altri istituti italiani. Motivo per cui la politica ragiona su una norma capace di alleviare l'emergenza carceraria, ipotesi che inizia a rafforzarsi non solo dalle parti di Via Arenula, ma anche dentro la maggioranza. Per far fronte al cronico sovraffollamento delle carceri, il ministero della Giustizia starebbe valutando di facilitare il ricorso a misure alternative per chi deve scontare l'ultimo anno di pena. L'idea è quella di ricorrere ai domiciliari o all'affidamento in prova ai servizi sociali. A una condizione: non applicare la misura a coloro che sono stati condannati per i reati più gravi.

Sull'ipotesi Nordio, Forza Italia - che a Ferragosto ha visitato le carceri con i militanti del Partito Radicale - si è già schierata a favore. A frenare l'idea del ministero della Giustizia c'è però il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove: «Il tana libera tutti non rieduca, non riabilita, non garantisce sicurezza: è il già tristemente visto e stancamente vissuto del passato e che ci ha regalato l'attuale situazione». Da FdI l'indicazione è insistere sulla strada del Dl Carceri, promuovendo un piano per l'edilizia carceraria.

Forza Italia, però, è convinta che la partita sia tutt'altro che chiusa e sia possibile trovare una sponda con molti parlamentari di FdI oltre che con la Lega, partendo dalla riforma della Severino sul tema della decadenza degli amministratori dopo una condanna in primo grado. C'è un altro fronte che gli azzurri vogliono affrontare: quello dei presupposti delle misure cautelari per gli indagati, a partire dall'impellente necessità di circoscrivere la fattispecie del pericolo di reiterazione del reato. Su questo tema, ad esempio, c'è il sottosegretario alle Politiche Agricole e senatore FdI Patrizio La Pietra che fa notare che «il 25 per cento di tutta la popolazione carceraria non ha ancora una condanna definitiva e dovremmo domandarci se sia giusto infliggere il carcere a chi non è condannato in via definitiva».

Dentro Forza Italia chi è in prima linea sul tema è il vicepresidente della commissione Giustizia, Pietro Pittalis. «Abbiamo già depositato delle proposte per rivedere la custodia cautelare.

Bisogna evitare che sia possibile abusare dello strumento ed entrare a gamba tesa nel gioco democratico. Su questo mi pare che sia possibilità di convergenza anche con l'opposizione».

Sulla proposta Nordio, Forza Italia offre il suo più completo sostegno.

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