Fango su Luna Berlusconi. La solita polpetta del "Fatto"

Il quotidiano diretto da Travaglio monta un forzato collegamento tra la manager e lo scandalo lombardo

Fango su Luna Berlusconi. La solita polpetta del "Fatto"

Arresti in Italia. E manette pure in Spagna. Occasione troppo ghiotta per non infilare nel servizio a doppia pagina confezionato dal Fatto quotidiano sulla Tangentopoli dentistica internazionale il cognome Berlusconi, che per Marco Travaglio e i suoi sodali è un marchio di fabbrica e un valore aggiunto. Certo, il collegamento è esile ma si fa quel che si può e alla fine in qualche modo l'operazione va in porto, declinata alla voce Luna. La magistratura spagnola ha infatti decimato la Vitaldental, colosso dell'odontoiatria, con una forte presenza anche in Italia: il fondatore del gruppo Ernesto Colman è finito in carcere martedì, insieme ad altri tredici amministratori, con le accuse di frode fiscale e riciclaggio. Questa la cronaca che però non finisce qua: tanto per cominciare quasi in simultanea il gip di Monza squassa la sanità milanese e spedisce in galera Fabio Rizzi, potente colonnello leghista che avrebbe manovrato con eccessiva disinvoltura il business delle cure dentistiche. Il capitolo è in grande evidenza, insomma, e il Fatto pesca a questo punto una notizia che vale più di mille suggestioni: Luna Berlusconi, nipote del Cavaliere e figlia dell'editore del Giornale Paolo, è nel cda lussemburghese di Dental International a cui è riconducibile la Vitaldental oggi nella bufera. Certo, come correttamente riporta sempre il Fatto, Luna non è indagata e con questo scandalo c'entra poco o nulla ma, vuoi mettere, il contesto è di quelli invitanti che non si possono trascurare e cosi ieri la nipote di Silvio si guadagna foto e articolo sulla strada di Madrid. Gomito a gomito con l'altro scandalo, quello lombardo, e con le facce sorridenti di Matteo Salvini e Bobo Maroni.

Lo sfondo è oscuro e il cielo tenebroso, ma il collegamento con la retata iberica è davvero appeso a un filo e pure la notizia dev'essere aggiornata. «Sono rimasta nel cda del gruppo per due anni - spiega la produttrice televisiva - dal 2014 al gennaio scorso, ma circa un mese fa ho dato le dimissioni perché non ce la facevo più a dedicare il tempo necessario a questa consulenza». Così Luna Berlusconi ha salutato Colman e si è congedata da Vitaldent, anche se la società viaggia a gonfie vele e ha raggiunto i 500 milioni di fatturato, con oltre 400 punti dentistici di proprietà o in franchising, fra Spagna, Italia e altri Paesi. «Tengo a precisare - aggiunge Berlusconi - che il mio contratto era relativo al marketing e alla comunicazione sul versante italiano, ma io non avevo alcun potere gestionale o finanziario». Insomma, Luna partecipava alle riunioni del cda, convocato con cadenza mensile in Lussemburgo, e diceva la sua sulle proposte e le strategie ideate per acquisire nuove quote di mercato. Colman finora aveva mostrato un ottimo fiuto e la società in questi anni è cresciuta, aprendo con cadenza annuale una ventina di nuove sedi.

Ora l'indagine spagnola, che ha scoperchiato un vorticoso giro di capitali sfuggiti al fisco e spostati nei forzieri di Svizzera e Lussemburgo, potrebbe dare un brutto colpo al fondatore e alle sue ambizioni espansionistiche. Ma quella è un'altra storia.

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