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La farsa navigator: entrano in servizio alla metà di agosto

Assunti i «cercatori di lavoro» ma molti uffici saranno chiusi

La farsa navigator: entrano in servizio alla metà di agosto

Roma Altro che navigator pronti ai nastri di partenza. Navigator in alto mare piuttosto. Ironia a parte, lo stato di attuazione del programma «lavoro» del reddito di cittadinanza non favorisce la fiducia nel provvedimento. Tutt'altro. Sebbene da qui al 25 luglio circa 2.500 tra i 2.980 vincitori del concorsone firmeranno i contratti e si prepareranno a seguire un percorso di formazione di una decina di giorni, propedeutico all'ingresso nell'agone lavorativo dei centri per l'impiego, ci sono ancora difficoltà da superare.

La prima è economica: nessuna delle 16 Regioni che hanno sottoscritto il patto con il ministero del Lavoro ha ricevuto i finanziamenti per adeguare le sedi provinciali. I soldi promessi da Di Maio erano 2 miliardi, ora sono ridotti alla metà e suddivisi in due tranche: la prima di 467,2 milioni per il 2019 e di altri 403,1 milioni per il 2020. Allo stesso modo, nessuna di quelle Regioni (il Trentino ha rinunciato ai navigator e scelto di ricevere 1 milione dal fondo per le politiche attive del lavoro) che deve mettere in campo il nuovo personale, ha le idee chiare sull'organizzazione. Diversamente, Lombardia e Basilicata discuteranno in giunta il testo definitivo dell'accordo solo la prossima settimana. Altra sorte per la Campania: la terra del ministro del Lavoro non ha condiviso il patto e dovrà decidere come gestire i 471 navigator assegnati. Il numero più alto di tutte le Regioni. Costoro potrebbero essere ripartiti su altri territori o nella peggiore delle ipotesi rimanere senza incarico.

Per tutti gli altri è in arrivo l'ennesima beffa: tutti in servizio intorno a Ferragosto. C'è scritto sul sito dell'Anpal, l'Agenzia per le politiche attive del lavoro. Certo, in questo periodo estivo con molti dipendenti dei Cpi in ferie il problema logistico potrebbe essere temporaneamente risolto: le sedie e le scrivanie vuote potranno ospitare i nuovi arrivati. Ma non sono ancora stati allestiti box per i colloqui che garantiscano a ciascun percettore del reddito di cittadinanza la privacy, tanto meno sistemati i terminali. Tutto sarà fatto a carta e penna. A patto che il Cpi non chiuda per ferie. Ipotesi tutt'altro che remota in alcune province, come già è stato reso noto a Varese, Mantova, Rimini. E così a Roma nel centro di Primavalle. Analoga situazione a Bari, Cosenza e Palermo.

A sentire i responsabili di sede il programma dei colloqui destinati ai percettori di reddito di cittadinanza non sarà attivo che da metà ottobre. Nel frattempo sarà necessario potenziare il sistema di navigazione, i drive per immagazzinare dati e la rete di comunicazione. Purtroppo le coperture di questi capitoli di spesa sono ancora indeterminate.

È chiaro però quanto verrà speso per la formazione dei navigator: ben 149mila euro per circa 10 giorni di corso cui vanno sommati 37mila euro per risme di carta, penne e altri materiali di consumo.

E altrettanto chiaro quanto è stato speso per il concorsone: 182 mila euro per la selezione, 213 mila euro per affittare 6 giorni un padiglione della Nuova Fiera di Roma e 12 mila euro per gadget, badge e cartoncini di riconoscimento.

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