Cronache

Il Fatto garantista con Scanzi

La goffa difesa di Travaglio: "Ha solo parlato troppo"

Il Fatto garantista con Scanzi

Alla fine, dopo giorni e giorni di polemiche su tutti i quotidiani nazionali, i siti web, i social, le tv, le radio e qualunque mezzo di comunicazione possibile, anche il Fatto Quotidiano si è occupato di Andrea Scanzi nel suo ultimo ruolo di «panchinaro del vaccino». In realtà, indirettamente, il quotidiano di Travaglio se ne era già occupato. Ma senza fare nome e cognome. Perfidia massima. Perché, nel caso di Scanzi non è un favore, ma la maggior violenza che gli si possa infliggere. Cinzia Monteverdi, ad della società editrice del quotidiano, lo scorso 26 marzo aveva infatti firmato un lungo articolo nel quale denunciava il malfunzionamento delle vaccinazioni in Toscana: sua madre, ottantenne e disabile, senza siero mentre giovani quarantenni lo avevano già ricevuto. Non serviva un raffinato investigatore per capire a chi fosse indirizzata la pubblica reprimenda. Ieri si è mosso direttamente Travaglio, rispondendo alla mail di un lettore infastidito dal presunto scippo di vaccino. Il direttore del Fatto, facendo un insolito sforzo di garantismo, difende (stancamente) Scanzi. Certo, lui non lo avrebbe mai fatto, ma in fondo il giornalista - sostiene Travaglio - ha rispettato le famose linee guida di Figliuolo. Opinabile, ma se ne occuperà la Asl che sta indagando sul caso. Nel frattempo, dopo essere stato oscurato da La7 ora il giornalista è sotto la lente della Rai che ha attivato la Commissione per il codice etico. Ma per Travaglio è tutto normale: «Semmai Andrea ha poi esagerato con la profluvie di parole usate per difendersi sui social e in tv, arrivando a dire che tutti dovrebbero ringraziarlo come testimonial anti No Vax e che era il caregiver dei genitori. Ma non ha saltato alcuna fila e non rubato alcuna fiala. Insomma troppo rumore per troppo poco, anche se a quel rumore a contribuito anche lui». Quindi, per il neo garantista Travaglio, sbandierare ai quattro venti una scusa traballante (Scanzi si è autoproclamato caregiver dei genitori, non lo ha mai dimostrato) è un peccato veniale, aver tempestato di telefonate il suo medico e pure il direttore della Asl di Arezzo pietendo un vaccino prima degli altri è tollerabile, perché «Scanzi è un ipocondriaco terrorizzato dal Covid» e l'unica colpa del povero Andrea è «aver parlato troppo». Che, in sostanza, significa aver parlato: perché è stato il giornalista stesso, raggiungendo l'acme della tronfiaggine, ad aver raccontato in mondovisione la sua furbata. La morale è semplicissima: hai fatto un gran casino, almeno potevi stare zitto. Travaglio consiglia a Scanzi l'omertà.

Il cortocircuito è perfetto.

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