Fratelli d'Italia si schiera dalla parte degli interpreti afghani che hanno affiancato le truppe italiane nel Paese centro-asiatico e che ora si trovano esposti alla vendetta dei Talebani. "Le notizie che provengono dall'Afghanistan ci spingono a ricordare gli uomini delle Forze speciali afghane che abbiamo addestrato nell'Accademia Militare di Modena e nella Scuola Applicazione di Torino", si legge in un comunicato congiunto diramato dagli onorevoli Salvatore Deidda, Davide Galantino, Giovani Russo e Wanda Ferro , che hanno presentato un'interrogazione al governo sul rimpatrio degli interpreti. "Loro e le loro famiglie hanno una taglia sulle teste da parte dei talebani e stanno pagando un duro prezzo con rappresaglie e uccisioni".
Il partito di Giorgia Meloni fapressione al governo Draghi nel pieno dell'avanzata talebana in Afghanistan e nel giorno in cui il rappresentante degli interpreti ha lanciato un appello affinché l'Italia dia seguito alle promesse e organizzi l'evacuazione degli ex collaboratori dell'Esercito e delle loro famiglie. Nel Paese che un tempo fu la tomba degli imperi e in cui va in scena il graduale ma inesorabile ritiro statunitense gli estremisti avanzano compatti, conquistano un capoluogo di provincia dopo l'altro, secondo fonti di intelligence degli Usa potrebbero espugnare la capitale Kabul entro tre mesi e chi ha prestato servizio, anche senza combattere, a fianco degli occidentali in questi ultimi vent'anni è visto inevitabilmente come un nemico da parte degli "Studenti coranici".
In questo contesto Fdi attacca per mezzo dei suoi deputati: "abbiamo appreso che non tutti sono stati portati in salvo e ad alcuni di loro la sistemazione riservata in Italia è anche peggiore di chi vi entra clandestinamente", accusano i quattro onorevoli. Scrivendo al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al titolare dell'Interno Luciana Lamorgese e a Lorenzo Guerini, alla guida del ministero della Difesa il rappresentante degli interpreti ha posto una richiesta tanto semplice quanto tragicamente attuale e inappellabile: l'unica cosa da fare per aiutare gli interpreti è "non dimenticarli e lasciare che vengano massacrati dagli estremisti". I rappresentanti del governo Draghi vedono ora questa richiesta riproposta dall'opposizione parlamentare, e si troveranno di fronte alla necessità di accelerare la missione di soccorso per gli interpreti e le loro famiglie annunciata nelle scorse settimane e ora più che mai impellente mentre città, arterie di comunicazione e aeroporti capitolano di fronte ai Talebani e gli spazi per la sua applicazione si vanno restringendo ora dopo ora.
"Non possiamo accettare di lasciare nei guai chi ci ha aiutato e ha creduto in noi così come nei mesi scorsi", dichiarano i
deputati sugli interpreti: la palla passa ora all'esecutivo, che dovrà accelerare sul completamento di una missione tanto strategica quanto fondamentale per chiudere con onore i due decenni di impegno italiano in Afghanistan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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