Fedez grida alla censura per farsi pubblicità Ma la Guidi lo sbugiarda

Il ministero non registra la copertina del cd: un poliziotto a cavallo e un uomo che vomita La replica alle accuse del rapper: non è un marchio

RomaPer alzare un polverone spesso (ma non sempre) è necessaria una dose di ambiguità. Serve insomma qualcosa che è facile fraintendere perché non chiara. Come è il caso che contrappone il rapper Fedez (all'anagrafe Federico Lucia) al ministero dello Sviluppo economico. A scatenare la diatriba un disco, anzi la sua copertina. Secondo i tecnici dell'ufficio marchi e brevetti del ministero non sarebbe adatta ovvero non ha i requisiti necessari per la registrazione come marchio. Secondo il rapper super tatuato è un classico caso di censura.

Alla base di questo «litigio» c'è la volontà da parte dell'artista di registrare un marchio usando l'immagine della copertina del suo ultimo disco. In verità il ministero, attraverso il suo ufficio stampa, ha diramato un comunicato nel quale spiega che non di censura si tratta. «Il ministero - recita il comunicato - non ha ovviamente alcuna competenza sugli album musicali. Il problema si è posto perché per la prima volta un cantante ha chiesto di registrare un marchio ( Pop-hoolista ) con il nome del disco in questione». E il marchio - che coincide in questo caso con la copertina del cd - propone l'immagine di un poliziotto a cavallo che sembra voler picchiare un personaggio che sta vomitando (e il vomito altro non è che un arcobaleno). E sono i contenuti di questa immagine - spiega il comunicato del ministero dello Sviluppo economico - che non sono sembrati «all'ufficio italiano marchi e brevetti rispondenti alla normativa che regola la tutela dei brand». Insomma si parla del disco o del marchio?

Fedez grida alla censura: «Il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato fuorilegge la copertina del mio disco». Un'azione quella del ministero che, spiega il cantante, «a voler essere buoni ha il sapore dell'ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura». Fedez ha anche diffuso sui social network un video in cui parla insieme con il suo legale di questa strana faccenda di censura e carte bollate, senza mai offrire, tuttavia, sufficienti chiarimenti sulla differenza tra il problema del marchio da registrare e quello legato alla pubblicizzazione del suo lavoro discografico. Il ministero, in questo senso, è più esaustivo. E il comunicato che ha tempestivamente rilasciato per ribattere alla denuncia mediatica del rapper lo dimostra chiaramente.

«È stato chiesto a Fedez - chiarisce il comunicato del ministero - di illustrare meglio la sua domanda di tutela del marchio: la legge prevede che abbia due mesi di

tempo, prorogabili fino a sei. Nel frattempo ovviamente il suo album potrà tranquillamente circolare ed essere venduto».

Sono le copie di dischi venduti dal rapper milanese Fedez, al secolo Federico Leonardo Lucia, 26 anni

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