Fegato trapiantato si rigenera e salva il paziente. Zaia: "Orgoglioso"

Fegato trapiantato si rigenera e salva il paziente. Zaia: "Orgoglioso"

Per la prima volta al mondo un paziente con metastasi epatiche inoperabili è stato sottoposto a Padova a un intervento chirurgico con una porzione di fegato da donatore vivente che si è rigenerata in solo 17 giorni dopo essere stata trapiantata accanto all'organo malato, poi rimosso in videolaparoscopia. L'operazione, che si è svolta in due tempi, è stata eseguita da Umberto Cillo, direttore della Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti Epatici dell'Azienda Ospedaliera/Università di Padova con il suo staff. Il paziente, affetto da multiple metastasi epatiche da tumore al fegato, era stato giudicato inizialmente inoperabile. Ora, fa sapere l'Azienda ospedaliera di Padova, il 47enne è tornata a casa e ha ripreso la sua attività ordinaria. Nel primo intervento un piccolo frammento di fegato donato da un familiare è stato trapiantato a fianco del fegato malato. Dopo la crescita del frammento donato che in 17 giorni ha raggiunto un volume tale da sostenere la vita, nel secondo intervento il fegato metastatico del paziente è stato rimosso per la prima volta al mondo a Padova con tecnica mini-invasiva in videolaparoscopia.

Il team di esperti ha eseguito il delicatissimo intervento chirurgico combinando le 3 tecniche chirurgiche di alta specializzazione. La prima operazione, cominciata alle 8 del mattino, si è conclusa alle 2 di notte del giorno successivo. In una sala operatoria adiacente si teneva l'intervento chirurgico sul donatore che ha portato all'asportazione del lobo sinistro del fegato, circa il 20% della massa epatica. Fino ad oggi il trapianto da vivente veniva eseguito utilizzando almeno il 60-65% della massa epatica del donatore con significativo aumento del rischio. «Un'altra prima mondiale per la sanità veneta, ha commentato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, e non sarà l'ultima.

Ancora una volta siamo di fronte a un mix straordinario di conoscenza scientifica, di tecnologie disponibili, di razionale coraggio dei sanitari che, di fronte a un organo ritenuto inoperabile perché troppo malato, non si arrendono e trovano una nuova via per combattere quel male e tenere vivo quell'organo. Con orgoglio e riconoscenza, grazie al professor Cillo e allo staff tutto di Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti Epatici dell'Azienda Ospedaliera di Padova».

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