Se l'amore non ha età, non ha età nemmeno l'amore malato. L'uomo violento uccide la compagna (o prova a farlo) a diciotto anni come a novant'anni. E non è una buona notizia per le donne vittime ma nemmeno per quelle bestie degli uomini, divisi magari da due, forse tre generazioni ma animati dagli stessi istinti ancestrali di violenza e dominio.
Due femminicidi (uno putroppo riuscito, l'altro sfiorato) sono avvenuti a un centinaio di chilometri di distanza in linea d'aria, a Locri nel versante ionico della Calabria, e a Catania. Qui, nel capoluogo etneo, un uomo di 90 anni, Salvatore Plumari, ha ucciso a bastonate la moglie di 79 anni, Concetta Di Pasquale. Entrambi sono originari di Regalbuto, nell'entroterra siciliano, ma vivevano da anni nel capoluogo. L'aggressione è avvenuta lo scorso 3 gennaio nell'abitazione dei due anziani coniugi, in seguito a un litigio «per futili motivi», come si scrive in questi casi nei verbali delle forze dell'ordine. Salvatore è un uomo che i conoscenti descrivono come brutale, manesco. I vicini raccontano di aver spesso ascoltato i violenti litigi tra i due, e di aver spesso sospettato che lui picchiasse la donna frequentemente. Lo stesso è avvenuto venerdì scorso, con modalità particolarmente animalesche e con l'uso del bastone per compensare una forza ormai sbiadita a causa dell'età. La donna è stata ferita gravemente ed è stata ricoverata al Policlinico di Catania, dove è morta al termine di tre giorni di agonia. Il decesso della vittima ha aggravato di molto la posizione di Plumari, che inizialmente era stato arrestato e poi rilasciato e affidato ad una struttura riabilitativa per maltrattamenti in famiglia e per lesioni aggravate. Ora deve rispondere di omicidio volontario. Ma gli elementi a disposizione degli inquirenti scrivono il copione di una tragedia annunciata, che si poteva evitare se chi aveva le prove delle violenze quotidiane perpetrate dall'uomo avesse avvertito chi avrebbe potuto tutelare la povera moglie.
Fortunatamente ha avuto un esito meno tragico un caso di cronaca simile avvenuto a Locri, dove un diciottenne, Giancarlo Martelli, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio della convivente ed è stato rinchiuso nel carcere di Locri. I militari sono intervenuti poco dopo la mezzanotte tra lunedì e ieri in un condominio in via Foggia dove hanno trovato, riversa sul pianerottolo, una ragazza ferita con almeno 14 coltellate, colpita tra l'altro alla giugulare, all'emitorace e all'addome. La donna, una cubana di 27 anni che lavora come estetista, è stata trasportata all'ospedale di Locri e dovrebbe cavarsela.
I militari hanno impiegato poco a capire che l'autore del gesto doveva essere il giovane compagno, che è stato rintracciato nascosto all'interno di una intercapedine del sottotetto della sua abitazione con i vestiti ancora intrisi di sangue. I due stavano insieme da poco tempo ma proprio l'altro ieri avevano iniziato a convivere proprio nell'abitazione davanti alla quale è avvenuta l'aggressione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.