Politica

Ferragosto tra lavoro e famiglia ad Arcore

Politica, relax e dieta per il presidente di Forza Italia che resterà a casa

Ferragosto tra lavoro e famiglia ad Arcore

Roma - La parola d'ordine è: sobrietà e low profile . Di fronte alla crisi che morde il portafoglio i politici scelgono ferie estive in modalità «minimal». O almeno questo è il messaggio che vogliono veicolare essendo tra i pochi davvero immuni dagli effetti della recessione. Un discorso a parte riguarda Silvio Berlusconi. Per lui quest'anno le ferie saranno rigidamente casalinghe. Niente Villa Certosa e Sardegna, insomma, visto che i giudici non hanno concesso deroghe all'obbligo di dimora ad Arcore e a Palazzo Grazioli. Così per il secondo anno la villa nei pressi di Punta Lada, 4.500 metri quadrati e i 12 ettari di parco curati dall'ex premier fino al minimo dettaglio, non sarà sfruttata dal suo «creatore». Berlusconi, negli incontri di questi giorni, si è lasciato sfuggire il rammarico per non poter verificare di persona una fioritura che - secondo quanto gli raccontano - è stata particolarmente luminosa (nel Museo degli Hibiscus ci sono 5000 piante di 850 specie arrivate alla Certosa da tutto il globo). Già l'anno scorso Berlusconi preferì un soggiorno sul lago di Como. A Villa Certosa ai primi di luglio è arrivata Eleonora, secondogenita del matrimonio con Veronica Lario, che trascorre qui le vacanze con il figlio piccolo.

Quest'anno il presidente di Forza Italia non si muoverà da Arcore. Un soggiorno quello a Villa San Martino che ruoterà su tre attività: lavoro, dieta e relax. Berlusconi vuole approfittare del momentaneo allentamento dell'attività politica per rimettersi in forma e perdere peso, coniugando un regime alimentare più leggero a una maggiore attività fisica. Il soggiorno sarà, però, punteggiato dal lavoro sui dossier economici, in particolare quelli sul fisco e sul lavoro. L'ex premier sta comparando gli effetti della flat tax nei vari Paesi che l'hanno adottata. E sta lavorando a un programma economico che riprenda la proposta «zero contributi» per i nuovi assunti.

Una piattaforma con cui presentarsi a settembre al confronto con il governo con una agenda ricca di contenuti concreti.

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